Il montaggio delle attrazioni
di Simona Maria Frigerio e Luciano Uggè
Pistoia, 24 settembre 2014, in piazza del Duomo va in scena uno spettacolo dei Fratelli Forman che affascina gli adulti, diverte i bambini e sarebbe piaciuto perfino a Ėjzenštejn.
Direttamente da Praga, il Forman Brothers’ Theatre monta le tende nella piazza centrale, per regalare cinque giorni di magia fin de siècle a un pubblico incuriosito ed elettrizzato da una proposta teatrale decisamente sui generis. A invitare questa mitica Compagnia ceca, ci ha pensato il Funaro (1) – centro culturale che da alcuni anni propone un bouquet di spettacoli ricercati, innovativi e di respiro internazionale che sarebbe difficile vedere persino a Milano, Torino o Roma.
Ma veniamo allo spettacolo in sé: come recensire un’esperienza che si insinua nella mente dello spettatore, rimanendo in delicato equilibrio tra un recupero filologico dei numeri d’attrazione delle fiere di fine Ottocento (con rimandi iconografici a The Elephant Man di David Lynch o alla scena finale de L’altalena di velluto rosso di Richard Fleischer); un uso intelligente del teatro di figura, della nuovelle magie e del nouveau cirque; coreografie in acqua senz’acqua, in stile Esther Williams e Ziegfeld Follies; numeri da baraccone, gioco delle tre carte, donne barbute e lanciatori di coltelli?
Obludárium, a questo punto, potrebbe apparire come uno spettacolo semplicemente démodé. Niente di più sbagliato perché la magia che i fratelli Forman riescono a ricreare nel loro tendone non deriva da una riproduzione pedissequa, bensì da una riproposizione straniata, di quell’immaginario collettivo. Ogni numero al quale assiste lo spettatore, calato in un’oscurità rischiarata parzialmente da lampadine azionate da dinamo manuali, è trasposto su un piano parallelo (o metateatrale), dato che l’affiatata Compagnia ceca propone sia il trucco sia il disvelamento dello stesso. E, cosa perfino più importante, ogni numero può dirsi polisemico in quanto può essere fruito a più livelli a seconda dell’età e della preparazione culturale della persona che lo osserva. In parole semplici, se la giovane innamorata si innalza nell’aria tenendo per mano il suo Pierrot, lo spettatore assiste, nel contempo, alla prova di agilità e forza di un altro membro della Compagnia che, inerpicandosi su un palo in piena vista, fa da contrappeso alla giovane. Trucco e disvelamento convivono pacificamente. Inoltre, la stessa immagine può suscitare semplicemente meraviglia agli occhi del bambino ma può anche intrigare l’appassionato d’arte con quei rimandi, più o meno espliciti, sia all’universo malinconico di Watteau sia all’ebrezza dell’innamoramento de La passeggiata di Chagall.
Sebbene descrivere i quadri sarebbe come svelare l’assassino in un giallo, ci pare d’obbligo plaudire ancora una volta almeno al numero dei pesci volanti, dove una sirena dal canto ipnotico nuota a mezz’aria finché la sua voce si trasforma nel richiamo di una balenottera che, arpionata, muore su quest’arena teatrale. Quadro suggestivo, denuncia poetica e insieme struggente di un massacro che si ripete ogni anno e che se in Melville trova la sua apoteosi, nelle acque della Danimarca o del Giappone svela la sua laida realtà.
Obludárium è uno spettacolo adatto a ogni pubblico, coinvolgente, magico e in grado di far riflettere, godibile e divertente: l’augurio è di rivederlo in tante altre piazze italiane.
(1) Il centro Culturale Il Funaro è oggi parte dell’Associazione Teatrale Pistoiese
Lo spettacolo è andato in scena:
piazza del Duomo, Pistoia
Il Teatro dei Fratelli Forman presenta:
Obludárium
regia Petr Forman
drammaturgi: Ivan Arsenjev, Veronika Švábova e Petr Forman
scenografia Josef Sodomka e Anti Sodomková
costumi Anti Sodomkova e Josef Sodomka
coreografia Veronika Švábováa company
musica Marko Ivanovic, Jarda Svoboda, stařímistři
progettazione del circo Matěj Forman, Antonín Malon e Napo
disegno artistico del circo Matěj Forman
progettazione del circo HMMH Les Cavales
The Freak Show Production Manager Klára Doubravová
interpreti Petr Forman, Matěj Forman, Veronika Švábova, Jacques Laganache, Milan Forman, Jana Vrána, Petra Brabcová/Kateřina Stupecká e Miroslav Kochánek
luci Petr Horký
suono Philippe Tivillier
rotazione della pista Josef Sodomka
con l’accompagnamento della Trained Swines Orchestra: Jakub Mašek/Jan Čížek, Daniel Wunsch, Martin Zavoďan/Standa Mácha
lo spettacolo inaugura la Stagione teatrale 2014/2015 del Funaro Centro Culturale e la II edizione della rassegna Infanzia & Città, realizzata con l’Associazione Teatrale Pistoiese e il Comune di Pistoia
venerdì, 22 settembre 2023 (la recensione riguarda lo spettacolo andato in scena il 24 settembre 2014, in originale in Anche i critici nel loro piccolo…)
In copertina: una tra le fotografie utilizzate nel 2014 per pubblicizzare lo spettacolo