Ballerina e madre: ieri, oggi e domani
di Francesca Camponero
Essere ballerina e, al contempo, essere madre sembrava incompatibile quasi fino agli anni 50. Si dice che sono state numerose le grandi étoile del passato che, anche se coniugate, hanno rinunciato volontariamente ad avere figli, per paura di non poter recuperare quella forma fisica che permetteva loro di mantenere il livello tecnico e la posizione conquistata. In realtà, la storia della danza non racconta proprio questo.
Maria Taglioni, ad esempio, considerata la prima grande ballerina romantica di tutti i tempi, dopo che si sposò con il conte Gelbeit de Voisins – e anche se il matrimonio durò solo tre anni e fu costellato di tradimenti – fu madre per ben tre volte. Il conte infatti figura come padre ufficiale dei tre figli della coppia, due maschi e una femmina (Marie Eugenie, detta Edwige). La maternità non precluse per nulla la carriera della Taglioni che continuò a danzare fino a 44 anni, età per l’epoca molto avanzata.
Lo stesso accadde a Fanny Essler, un’altra tra le più famose ballerine dell’era romantica nota per il temperamento sensuale e le sue capacità drammatiche. Fanny fece innamorare il principe Leopoldo, figlio cadetto del re Ferdinando I delle Due Sicilie e, a soli 17 anni, ebbe da lui un figlio, Franz, che morirà suicida nel 1873. A 20 anni ebbe un’altra figlia dal musicista Anton Stuhlmüller con il quale andò a vivere vicino ad Amburgo quando, nel 1851, si ritirò dalle scene. Ma quando lasciò le scene aveva già 41 anni!
Il Novecento portò le ballerine a pensarla diversamente. Anna Pavlova, Galina Ulanova e Majja Pliséckaja, altri tre grandi nomi che hanno fatto la storia della danza, scelsero di rinunciare a essere madri. La Pliséckaja, nel 1988, in un’intervista a The Post dichiarò che secondo lei i figli richiedevano molte cure e la gravidanza modificava profondamente il fisico di una ballerina: “Non ho mai visto una ballerina diventare migliore, dopo aver dato alla luce un figlio”, queste le parole dell’étoile russa. Ma questo luogo comune è stato poi smentito da altre grandi ballerine come Carla Fracci o Alessandra Ferri. Ambedue non hanno rinunciato alla maternità per non interrompere la carriera, anzi, l’hanno ripresa, riuscendo anche a ‘migliorarsi’ (se ne avessero avuto bisogno…). La Fracci, sposata nel 1964 al regista Beppe Menegatti, cinque anni dopo, nel ‘69, ebbe il figlio Francesco, e dal matrimonio della Ferri con l’omonimo fotografo di moda Fabrizio Ferri, sono nate le figlie Matilde (nel 1997) ed Emma (nel 2002).
Anche Pina Baush , genio e leggenda, fondatrice del Tanztheater Wuppertal, scelse di diventare madre. Ebbe un figlio da Ronald Kay che, dopo la morte per leucemia del marito Rolf Börzik, resterà per sempre il suo compagno. Salomon Kay Bausch è oggi direttore della Fondazione Pina Bausch, che ha istituito poco dopo la morte della madre – ormai quasi dieci anni fa.
Avvicinandoci sempre più ai giorni nostri abbiamo altri esempi di mamme ballerine: Svetlana Zacharova, prima ballerina assoluta del Teatro Bol´šoj di Mosca, il 17 febbraio 2011 ha dato alla luce una bambina, Anja, avuta dal celebre violinista russo Vadim Viktorovič Repin, con il quale è sposata. A distanza di un anno dal parto, il 18 febbraio 2012, è ritornata sul palco – al Teatro alla Scala di Milano – interpretando da protagonista Giselle accanto a Roberto Bolle. Eleonora Abbagnato, già étoile dell’Opera di Parigi, che dal 2015 dirige il corpo di ballo del teatro dell’Opera di Roma, e dal 1° settembre 2022 dirige ad interim la scuola di ballo del medesimo teatro, dopo aver sposato il 13 giugno 2011 il calciatore Federico Balzaretti, ha avuto da lui due figli, Julia, nata nel 2012, e Gabriel, nel 2015. Adesso la figlia Julia è già sulle scene accanto a lei.
A questo punto è innegabile che grandi étoile della danza continuino a esibirsi, mantenendo i propri livelli tecnici, anche dopo più di una gravidanza. Questo fatto rappresenta un fenomeno più che comune. Del resto, anche la medicina conferma che la danza in gravidanza non solo si può fare, ove le condizioni fisiche lo permettano, ma, se praticata con le giuste cautele e la coscienza dei cambiamenti che avvengono nel nostro corpo, fa anche bene. L’equilibrio psicofisico rappresenta, infatti, una delle irrinunciabili premesse per un parto felice e quanto più indolore possibile.
Tutte le ballerine menzionate che, oltre alla gioia della danza si sono anche concesse quella di essere mamme, raccontano di figli cresciuti immersi nella musica, sommersi dai costumi, illuminati dalle luci dei riflettori. Bambini che si sono abituati a stare dietro le quinte e che da subito hanno compreso l’impegno, il sacrificio, la condivisione… un bagaglio da utilizzare nella vita, come racconta Rebecca Bianchi, étoile del Teatro dell’Opera di Roma, moglie e mamma di quattro figli – l’ultimo, Giosuè, nato il 12 aprile 2022.
Certo non si può negare che spesso ricorrano, come tutte le madri lavoratrici, all’aiuto di baby-sitter, ma l’aspetto fondamentale è lo stesso per ogni maternità: se la mamma sta bene, il bimbo è sereno.
L’ultimo esempio di queste nuove vite dei danzatori di oggi è quello della coppia degli scaligeri Virna Toppi e Nicola Del Freo che, lo scorso 24 agosto, hanno avuto la piccola Asia dopo essere convolati a nozze nell’estate del 2022. Parlano di questa nascita come del loro più grande successo: “Prima pensavo solo alla danza , ho sempre messo la carriera al primo posto – ha detto la prima ballerina della Scala intervistata dal Corriere della Sera – ma un’amore così mette tutto in discussione e mi farà ripensare alle mie priorità”.
Questo è indubbio perché “l’arrivo di un figlio ti cambia la vita”. Parola più, parola meno, tutte le madri dicono questo della maternità, e non si esagera se si considera che, volente o nolente, ogni mamma è costretta a cambiare le proprie abitudini e, soprattutto, si trova davanti a sentimenti fino a quel momento sconosciuti. Nessuno spiega alle donne come essere buone madri e i neonati non hanno un libretto di istruzioni.
Se vogliamo essere completamente sinceri per le mamme ballerine non sono tutte rose e fiori dopo il parto e questa considerazione non riguarda il fisico: quello torna velocemente com’era, ma ciò che cambia è l’organizzazione della vita. Quando si rientra al lavoro e, la sera, ci sono gli spettacoli a chi si lascia il piccolo? A nonne, o a baby-sitter se si hanno le possibilità – ma non pensiamo che di questo i figli non soffrano. Andando avanti con gli anni si rendono conto che la loro mamma non è come le altre. Certo, forse è più bella e più brava, ma non è sempre con loro, perché non è possibile, anche se lo vorrebbe, e qui cominciano i problemi. Vero è che, come afferma in un’intervista Rebecca Bianchi, i bambini che si sono abituati a stare dietro le quinte comprendono da subito l’impegno e il sacrificio delle loro mamme, ma non tutte le ballerine mamme sono étoile, ci sono anche quelle del corpo di ballo o di piccole compagnie private, per le quali le cose sono molto diverse e più difficili. Al contrario, è facile intuire il perché. Tutto è possibile, come ci insegna anche la storia della danza (abbiamo visto i casi di Taglioni ed Essler), l’aspetto fondamentale resta lo stesso per ogni maternità: se la mamma sta bene, il bimbo è sereno. E qui sta il punto: restare serene anche se si affronta un percorso duro. Le mamme ce la fanno sempre e le mamme ballerine ancora di più forse perché abituate alla determinazione e alla dedizione più di altre.
Come diceva Ernest Hemingway: “il coraggio è grazia sotto pressione”. La danza classica è un’arte per soli intrepidi e ancor di più l’essere una mamma danzante.
venerdì, 1° settembre 2023
In copertina: Svetlana Zacharova e Andrej Merkuriev, 2006 – after Middle Duet (Ratmansky-Khanon). Dave alias zxDaveM on Flickr – Flickr. Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/. Foto tratta da: https://it.wikipedia.org/wiki/Svetlana_Jur%27evna_Zacharova