Kilowatt Festival 2023. Report di venerdì 21 luglio
di Simona Maria Frigerio
L’ultima giornata festivaliera per noi si apre con Sid – fin qui tutto bene, un piccolo capolavoro che magnifica il senso più vero e profondo del teatro.
Alberto Boubakar Malanchino è un interprete tanto versatile attoralmente quanto prestante fisicamente – il che è necessario vista la complessità del testo che affronta e la presenza scenica che gli impone questo monologo che pare quasi un costante dialogo tra individuo e società, o meglio tra realtà umana e pregiudizio/stereotipo sociale. Malanchino boxa su un ring immaginario come Mike Tyson e arringa le folle come una rock star in stile Lenny Kravitz, è il Renato Vallanzasca de Gli angeli del male che irride mass media e assistenti sociali – i quali vorrebbero inquadrare il ‘delinquente’ nel figlio di poveri migranti o emarginato sociale – ed è l’anti-Cassel de L’Odio perché lui, no, non è l’algerino o il marocchino sradicato con una storia pietosa alle spalle, non è il rifugiato politico ‘salvato’ dalle Ong per finire nell’abisso della clandestinità e dello sfruttamento ipocrita europeo, e non è nemmeno colui a cui mancano strumenti o intelligenza – ma è un personaggio a tutto tondo a metà strada tra Rodion Romanovič Raskol’nikov e Jacques Lantier.
Malanchino si racconta attraverso un testo (emerso dopo sedici stesure) scritto da Girolamo Lucania, che pindaricamente si muove tra poesia e scorticamento della realtà, una spavalda irrisione del luogo comune e i falsi miti di una società dell’apparenza che pasce sulla sopraffazione, le guerre, lo sfruttamento umano e delle risorse naturali, ma finge di inorridire di fronte alla brutalità dell’omicidio a mani nude – pardon, a mezzo sacchetto di plastica debitamente griffato (la scelta, quella del soffocamento, che, involontariamente, rimanda sia al capolavoro erotico Ecco l’impero dei sensi sia all’intrigante Slevin. Patto criminale).
Era dai tempi di Caro George di Federico Bellini, che non applaudivamo con altrettanta convinzione un monologo in grado di contemperare i generi seguendo un ritmo intrinsecamente coinvolgente, con una successione di climax e anclimax che consegnano il finale dalla voix humaine alla voce della tromba – in un assolo struggente.
E così arriviamo alla musica, il terzo protagonista in scena – insieme all’interprete e al testo. Ivan Bert e Max Magaldi costruiscono un tappeto sonoro che sottolinea rumoristicamente, fa da contrappunto o da sottolineatura ritmico-emozionale ad azioni e pensieri in libertà che scivolano e assumono concretezza in un ambiente musicalmente, autenticamente tridimensionale.
Ma non basta perché torneremo a scrivere di questo spettacolo, conversando con coloro che l’hanno ideato e realizzato in un prossimo numero.
A seguire, una versione del Manfred di George G. Byron che non pecca di originalità. Si entra in una sala talmente satura di fumo da faticare a orientarsi, si viene assaliti da un potente odore di incenso, versi sparsi si alternano tra declamato e cantato su un tappeto sonoro, tra la house e la musica industriale, che fa letteralmente vibrare le viscere (con vaghe atmosfere à la Siouxsie and the Banshees), un intero blocco risulta inguardabile a causa degli effetti luminosi (inadatti a chi soffra di epilessia ma anche alle persone fotofobiche), un simbolico rimando infernale grazie alla barcaccia fiammeggiante e retro-illuminata diluisce il finale, molte candele e due sai. Una autentica tortura sensoriale.
A chiusura di serata e, per noi, di Festival, Gibbon – di e con Chris Patfield e José Trigueiro, che si dimostrano giocolieri decisamente abili ma, inaspettatamente, anche buoni danzatori con un ritmo naturale che fluidifica i gesti e una mimica accattivante e auto-ironica che conquista il pubblico.
Raffinata conclusione di serata e di Festival in una città, Cortona, che è di per sé palcoscenico naturale.
Gli spettacoli si sono tenuti nell’ambito di Kilowatt Festival 2023:
venerdì 21 luglio, ore 17.00
Palestra di San Sebastiano
Cubo Teatro presenta:
Sid – fin qui tutto bene
da un’idea di Ivan Bert e Girolamo Lucania
con Alberto Boubakar Malanchino
musica live e suono Ivan Bert e Max Magaldi
regia e drammaturgia Girolamo Lucania
ore 20.30
Teatro Signorelli
madalena reversa presenta:
Manfred
da George G. Byron
con Maria Alterno
sound design Angelo Sicurella
(spettacolo in inglese con sovratitoli in italiano)
ore 21.50
piazza del Duomo
Patfield & Triguero presentano:
Gibbon
di e con Chris Patfield e José Trigueiro
occhio esterno Flick Ferdinando
venerdì, 11 agosto 2023
In copertina: Sid – fin qui tutto bene (foto gentilmente fornita dall’organizzazione del Festival)