Kilowatt 2023. Report di mercoledì 19 luglio
di Simona Maria Frigerio
Mercoledì 19 luglio la prima piacevolissima sorpresa è ritrovare, più in forma che mai, Lorenzo Maragoni [che avevamo applaudito a Pergine con Questa cosa che sembra me, (1)] e Niccolò Fettarappa, meno stand up comedian e molto più attore – bravo.
Un testo, Solo quando lavoro sono felice, che come quello dell’anno scorso, scivola via con argutezza e intelligenza, ma al quale si aggiunge un approfondimento filosofico/politico mai noioso ma nemmeno televisivo. Battute fulminanti intercalate da spunti storici e politici – dal luddismo, passando per la classe operaia (che andrà in paradiso) e finendo con lo scempio lavorativo della totale mancanza di garanzie di un proletariato che pensa di essere padrone. Ritmo preciso che si altalena tra comico e tragico, godibile al punto da sembrare troppo breve (tra una pletora di spettacoli che paiono sempre troppo lunghi).
Ironico e anti-capitalistico più di quanto sembri: chi dice che i critici al sistema si siano ritirati tutti a vita privata o abbiano cambiato casacca?
Il secondo appuntamento della giornata è Seguime, firmato da Zenzero e Cannella – un esempio di quel nouveau cirque che questa testata segue e apprezza da anni.
Come sempre il mix (riuscito) coniuga abilità acrobatiche e giocoleria, con l’ausilio emozionale della musica (anche dal vivo), una scenografia essenziale ma funzionale ai numeri e alla resa di un preciso ambiente, capacità mimiche e grande empatia, oltre a un filo narrativo sottile ma ben teso, ritmato, e con un crescendo sempre più coinvolgente per il pubblico.
Una favola di conquistadores e indios che si scontrano, poi incontrano, imparano a mettere in dialogo i propri corpi fino a creare un nuovo mondo utopistico – multicolore, multietnico e pacifico. Intelligente, spiritoso, piacevole e adatto a ogni età.
A chiusura di giornata, Drone Tragico [che avevamo seguito nel suo work in progress all’interno di Residenze Digitali, (2)]. Grazie a questo spettacolo possiamo entrare nel merito di alcuni discorsi che sono stati portati avanti durante la prima giornata del Convegno, Chi ha paura del teatro digitale. Le opportunità dell’online per le performing arts, che si svolge in contemporanea ed è organizzato sempre da Kilowatt Festival.
Uno dei problemi di questo spettacolo in forma di performance teatrale è che l’ambiente digitale ricreato per Residenze Digitali, che dava allo spettatore il potere di farsi drone/dio che si muove in tale ambiente e osserva dall’alto i destini degli uomini (assistiamo a un’Orestea contemporanea tra Eschilo e Pasolini), qui si trasforma in un fondale filmico dove il movimento del puntatore passa in mano al performer o al tecnico destituendo lo spettatore della sua libertà poetico-estetica e trasformandolo in un semplice spettatore cinematografico.
E qui cogliamo un secondo richiamo a un discorso affrontato nel Convegno, ovvero la differenza tra teatro e cinema, che – secondo un relatore – risiederebbe solamente nella compresenza dei corpi (attorali e spettatorali) o meno. Al contrario, affermerei che il discrimine stia altrove, ovvero nella libertà o mancanza di libertà dello sguardo dello spettatore. Nel cinema, uno sguardo costretto dalle inquadrature e dal montaggio imposti dal Deus-ex-Machina, che è il regista; in teatro, anarchico e individuale, libero di spaziare e di decidere a chi o cosa prestare attenzione e quale visione narrativa costruire. Per Drone Tragico, in versione digitale, avevamo una libertà stranamente teatrale; mentre a teatro, la fruizione spettatorale è meramente cinematografica (con, secondo dato negativo, un movimento a scatti del puntatore che può essere fastidioso per l’occhio come per la mente).
E infine arriviamo all’ambiente digitale, creato per le Residenze che, nel momento in cui dovrebbe invadere una scena reale e tridimensionale, dovrebbe essere ben più e ben altro di una proiezione su fondale. I due interpreti dal vivo dovrebbero entrare in quell’ambiente e interagirvi perché, altrimenti, si ottiene l’effetto posticcio del video in scena – oltretutto vecchio di trent’anni: qualcuno ricorderà la Medea ‘en travesti’ di Ronconi (3) .
Prima giornata conclusa, Cortona ci attende con la sua leggera brezza serale che ci accompagnerà nella notte.
Gli spettacoli si sono tenuti nell’ambito di Kilowatt Festival 2023:
mercoledì 19 luglio 2023, ore 17.00
Palestra di San Sebastiano
Lorenzo Maragoni e Niccolò Fettarappa presentano:
Solo quando lavoro sono felice
di e con Lorenzo Maragoni e Niccolò Fettarappa
ore 22.00
piazza del Duomo
Cie ZeC / Zenzero e Cannella presentano:
Seguime
ore 23.00
Auditorium di Sant’Agostino
Teatrino Giullare presenta:
Drone tragico
con Giulia dall’Ongaro ed Enrico Deotti
musiche Cleaning Women
(teatro digitale)
(1) La recensione: https://www.inthenet.eu/2022/07/29/pergine-festival-2022-domenica-10-luglio/
(2) Drone Tragico in formato digitale: https://www.inthenet.eu/2022/11/25/residenze-digitali-2022/
(3) La recensione del riallestimento del 2017: https://teatro.persinsala.it/medea-9-3/44001/
venerdì, 28 luglio 2023
In copertina: Solo quando lavoro sono felice. Foto di Serena Pea