L’ultima idea del Presidente Zelensky per risollevare il morale delle truppe
di Simona Maria Frigerio
La guerra fa emergere sempre il lato ‘migliore’ dagli esseri umani e, indubbiamente, visto come sta andando la controffensiva ucraina in Donbass e Crimea (di pochi giorni fa l’ammissione ufficiale di Kyiv dell’attacco terroristico contro il ponte di Kerch, che collega la Russia alla Crimea), e le centinaia di migliaia di morti e feriti tra i soldati ucraini (più fonti ormai parlano apertamente di 370 mila), il Presidente Zelensky doveva per forza inventarsi qualcosa per risollevare il morale delle truppe.
Esaurite le messinscene propagandistiche, probabilmente distolti i piani di un attentato alla Centrale nucleare di Zaporizhzhia da parte degli stessi alleati (immaginiamo preoccupati che la false flag si trasformasse in un boomerang radioattivo per i Paesi europei) e in attesa delle criminali bombe a grappolo e dei missili a lungo raggio con cui omaggiare i civili ucraini russofoni e i russi tout-court, Zelensky pensa a coltivazioni di marijuana per allietare il ‘dopo lavoro’ dei soldati in trincea. O forse per obnubilare la mente di quelli che cominciano a capire di essere carne da macello per gli interessi di politici e oligarchi occidentali a vari livelli.
Tenendo a precisare che la posizione di questa testata non è certamente quella proibizionista – la legalizzazione delle cosiddette droghe leggere farebbe sicuramente meno male di una guerra alla droga persa in partenza e che ha lasciato sul campo migliaia di vittime e arricchito le mafie – ci chiediamo a cosa miri davvero una tale proposta.
Se la cocaina può avere effetti stimolanti ed euforizzanti e le amfetamine ti fanno rimanere sveglio, la ‘canna’ di Maria fa venire sonnolenza, provoca un’analgesia moderata, aumenta l’appetito (infatti è utilizzata dai malati di cancro sottoposti a chemioterapia), diminuisce lo stress e allieva i sintomi di alcune patologie. Ma ai soldati, che dovrebbero essere lucidi, ben vigili e consapevoli, a cosa servirebbe?
A meno che il Presidente Zelensky non miri a trasformare l’Ucraina in un mercato nero, di armi o marijuana poco importa – se servirà a ripagare i debiti con l’Occidente e il Fondo Monetario Mondiale. Oppure che abbia nostalgia per il Vietnam di Stanley Kubrick? E si immagini, con piglio lisergico, i soldati ucraini nelle retrovie adescati da prostitute Viet mentre si fanno una canna e, all’alba, marciano pacificati verso il Donbass cantando Topolin, Topolin, Viva Topolin (1)?
(1) Mickey Mouse March in Full Metal Jacket di Stanley Kubrick
venerdì, 21 luglio 2023
In copertina: Un grande magazzino di Kuala Lumpur nel 2019 (foto di Luciano Uggè, tutti i diritti riservati, vietata la riproduzione)