Fuori dalle Mura: fossi/discarica, sporcizia e abbandono
di La Redazione di InTheNet
Non sempre i canali sono sinonimo di gondole e rii, come a Venezia, a volte sono solamente fossi infestati di gramigna e incolto, rifiuti abbandonati, siringhe, animali morti (e non solamente topi), una crescita selvaggia di erbacce che impedisce alle acque di defluire e ai passanti di camminare.
A Lucca, a poche centinaia di metri dalle Mura, terminato il sottopasso della ferrovia in via di Mugnano con canalizzazione del fosso e realizzazione di un percorso, purtroppo, promiscuo (ossia ciclopedonale) – il che non permette né alle biciclette di girare celermente né ai pedoni di camminare in tranquillità – gli abitanti hanno pensato che lo stesso sarebbe proseguito per l’intera via Squaglia fino alla rotonda di via Nottolini.
Grazie alla precedente giunta ci sono voluti anni perché quei pochi metri di asfalto fossero realizzati e il risultato finale è stato, come sempre fuori dalle Mura, una vera delusione.
Nonostante ci fosse spazio per realizzare sia il marciapiede sia la pista ciclabile (come, del resto, in via di Mugnano), si è optato per il percorso promiscuo con una serie di pali della luce montati su una specie di mezzo marciapiede inutile. Non si è nemmeno coperto il fosso ma lo si è canalizzato all’interno di alcuni giardini privati, dove le erbacce sono cresciute al punto che, a fine maggio 2023, lo stesso era ormai invisibile e se fosse piovuto non sarebbe certamente servito a raccogliere le acque e a evitare allagamenti. Non solo. Un secondo fosso giaceva tra le erbacce, anch’esso inservibile, mentre un terzo non sfociava nemmeno in quello principale. Tutto ciò mentre l’Emilia Romagna lamentava alluvioni e Lucca, già in passato, aveva rischiato l’esondazione del Serchio (mentre via Squaglia, alcuni anni fa, vedeva parte dei suoi palazzi con le cantine allagate).
Ma non basta. Dietro la fermata dei mezzi pubblici con pensilina il percorso promiscuo continua ma la sera (e durante la notte) è completamente immerso nel buio perché il lampione è stato posizionato sulla strada e tre alberi di alto fusto impediscono alla luce di filtrare.
a causa dell’incolto
Tanto lavoro per ricongiungere la pista ciclopedonale di via di Mugnano con quella che parte dalla rotonda di via Nottolini? Nemmeno questo. Per alcune decine di metri, i pedoni devono camminare rasenti il fosso e i ciclisti tornare in strada.
Se qualcuno pensasse che almeno qualcosa di buono è stato fatto, si sbaglierebbe. L’area verde incolta – che si sarebbe potuta trasformare, in parte, in un parcheggio e, in parte, in un piccolo campo giochi per i bambini che, in zona, hanno ben pochi giardini pubblici e nessun cortile condominiale – è diventata una foresta di alberi appena piantati ed erba seminata ad hoc. A quale scopo visto che le aree verdi, fuori dalle Mura, sono quasi tutte lasciate allo stato brado e l’erba è tagliata – quando va bene – una volta l’anno (1)? La manutenzione di fossi, canali e strade, come sanno i cittadini lucchesi, è davvero lacunosa e, tra buche, sporcizia, erbe incolte, siepi selvagge, mancanza di marciapiedi e Tir che girano liberamente appena fuori dalle Mura, la vita del podista è più che mai pericolosa.
Credete sia finita qui in questa sarabanda di assurdità? No. Di fronte all’accesso alla pista ciclopedonale, ovviamente, mancano perfino le strisce pedonali. Così che le automobili non si fermano e la stessa è praticamente inutilizzabile per chi viva nei palazzi aldilà della strada.
a quale scopo?
Solo un undicesimo degli abitanti di Lucca vive all’interno delle Mura, eppure gli altri 80mila cittadini, nonostante versino le loro tasse altrettanto regolarmente di quelli ‘dentro’, non ricevono nulla – pensiamo alla mancanza di isole ecologiche interrate a quella di comunicazione su cosa accada (a livello sociale, culturale o artistico) in ‘centro’. Anzi, sono sempre più esclusi dalla città murata. Un esempio? Ben 2.140.000 euro di fondi del PNRR e 400 mila euro di mutuo sono stati impegnati dal Comune per realizzare il sottopasso che collegherà i percorsi (ovviamente promiscui) intorno alle Mura con la stazione ferroviaria – una valanga di euro per ‘aggirare’ un passaggio pedonale. E nemmeno un euro per un giardinetto pubblico o un marciapiede, un lampione dove servirebbe e soprattutto la canalizzazione delle acque – che potrebbero allagare le nostre case. Ma siamo sicuri che, in questo caso, chiederebbero un altro Piano Marshall per Lucca!
Welcome to Lucca: the perfect example of a showcase city!
(1) Vedasi lo scempio de I Chiariti: https://www.inthenet.eu/2020/06/20/lucca-lavori-in-corso/
venerdì, 9 giugno 2023
In copertina e nel pezzo: Foto della Redazione di InTheNet