Silfidi dai piedi di fauno
di Simona Maria Frigerio
Agli Arcimboldi si ride danzando. Direttamente dal fermento degli anni 70 e dell’Off-Off Broadway, Les Ballets Trockadero de Monte Carlo continuano le loro incursioni nel balletto classico e contemporaneo – affondandovi il loro fioretto imbevuto di ironia.
Cos’è un pas de deux? È difficile eseguire una perfetta arabesque? Come non farsi rapire da una serie di petits changements de pieds o di pirouettes? Ma se non si mastica il francese, se non ci si immagina che esistano diversi metodi per eseguire lo stesso passo a seconda dei Paesi e delle scuole, se non si è mai sentito parlare di coreografia – ossia passi, prese e figurazioni – non bisogna spaventarsi perché agli Arcimboldi ad aprire, nel senso più autentico del termine, le danze ci sono i Trocks, una Compagnia decisamente sui generis – dato che, come quelle shakespeariane, è composta solamente da uomini che interpretano sia ruoli femminili sia maschili – che propone un vero e proprio viaggio nella storia del balletto. Dalle composizioni romantiche come Le Grand Pas de Quatre (ideato appositamente da Jules Perrot per le quattro migliori ballerine dell’epoca), ai primi balletti classici, come il Lago dei Cigni, nella versione coreografata da Lev Ivanov.
A leggerla così sembra davvero un’indicibile due ore di noia, al contrario lo spettacolo dei Trocks affonda le sue radici nell’ironia e, sottolineando leziosità e manie di protagonismo – non è casuale la scelta di Perrot – piccoli incidenti ed esasperazioni espressive, riesce a creare una perfetta parodia dei migliori e dei peggiori stilemi della danza classica, restituendo nel contempo la sensazione della complessità della danza stessa e offrendo anche all’occhio inesperto o al bambino un’occasione imperdibile per ripercorrere la storia del balletto, divertendosi.
I Trocks – il loro nomignolo affettuoso – del resto, in questi anni hanno mietuto successi e riconoscimenti in ogni parte del mondo – dalla Cina a Israele, passando per Canada e Australia. La Compagnia, fondata nel ’74 da un gruppo di ʻballet enthusiasts’, come raccontano loro stessi, riesce a coniugare la professionalità dei danzatori dell’ensemble – tutti eccellenti – al divertissement proprio dell’en travesti – giusto per non sfigurare e rendere la recensione tanto leziosa quanto la diagonale eseguita col dovuto aplomb dal principe Siegfried (uno dei momenti più esilaranti dello spettacolo, insieme alla morte di Odette, che deve combattere una strenua battaglia con il tecnico delle luci perché questi punti correttamente il faro su di lei).
Ma se le risate e gli applausi a scena aperta si susseguono calorosi quando si tratta di balletto romantico o classico, altrettanto si può dire per la breve incursione nella danza contemporanea, sottolineata dall’ironia bonaria – insieme parodia e omaggio – usata nel dare un’interpretazione in puro stile Trockadero delle note e rumori – dallo sgranocchiare una caramella al far scoppiare un sacchetto di carta – propri dell’invenzione ʻmusicale’ di John Cage, e delle coreografie anti-psicologiche di Merce Cunningham – a volte talmente slegate nella loro giustapposizione di prese e passi, che si fatica a seguire il bandolo per perdersi senza matassa.
Una fine anno pirotecnica, quella milanese, con i fuochi per nulla fatui dei Trocks!
Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro degli Arcimboldi
viale dell’Innovazione, 20 – Milano
Les Ballets Trokadero de Monte Carlo
Lago dei cigni (atto II)
coreografia da Lev Ivanovich Ivanov
musica Pëtr Il’ič Čajkovskij
Patterns in Space
coreografia da Merce Cunningham
musica registrata Andrew Franck – musica dal vivo da John Cage
Le Grand Pas de Quatre
coreografia da Jules Perrot
musica Cesare Pugni
Paquita
coreografia da Marius Petipa
adattamento della coreografia Elena Kunikova
musica Ludwig Minkus
venerdì, 9 giugno 2023 (la recensione riguarda lo spettacolo andato in scena il 27 dicembre 2011, in originale in Anche i critici nel loro piccolo…)
In copertina: la fotografia utilizzata nel 2011 per la Locandina che pubblicizzava lo spettacolo