La miglior battuta comica del Presidente
di La redazione di InTheNet
Il 3 aprile scorso Rick Sterling, giornalista investigativo statunitense, ha pubblicato un articolo intitolato Why Zelensky Will NOT Take Back Crimea su Transcend Media Service (1), in cui racconta il suo viaggio (compiuto nel 2016 e, quindi, in tempi non sospetti) nella penisola russa, in qualità di membro di una delegazione del Center for Citizen Initiatives – organizzazione che ha promosso gli scambi tra Us e Russia per decenni.
Lì ha scoperto quattro fatti che il Presidente Zelensky (e l’Occidente che lo sostiene militarmente) forse ignora. Il primo è che la scelta della “secessione dall’Ucraina fu assolutamente popolare”. Le percentuali che cita il collega statunitense sono: “83% degli aventi diritto presero parte al voto, 97% dei votanti affermarono di volersi ʻri-unificare’ con la Federazione Russa”. Secondo, “oltre il 75% della popolazione della Crimea aveva votato per Yanukovich nelle elezioni del 2010, che erano state considerate libere e democratiche dagli osservatori europei. E non gradì il golpe che cacciò il Presidente eletto”. Terzo, alla popolazione locale non piacque la violenza dei golpisti: “in pochi giorni quasi 100 persone furono uccise in piazza Maidan”. E quarto, il referendum che portò la Crimea a separarsi dall’Ucraina fu indetto dopo che si sparse la notizia che centinaia di abitanti della penisola si erano recati a “Kyiv per dimostrare pacificamente a favore del Governo e contro la folla sempre più violenta”. Il 20 febbraio [2014, n.d.t.], però, quando realizzarono che stava diventando troppo pericoloso continuare con le manifestazioni e forse era ormai inutile, decisero di rientrare con un convoglio composto da 8 autobus ma a: “un centinaio di miglia a sud di Kyiv il convoglio fu bloccato dagli ultranazionalisti [ucraini, n.d.t.]. Tutti i passeggeri furono terrorizzati, molti picchiati e sette uccisi”.
Dopo aver visto il Presidente Zelensky decidere di sacrificare decine di migliaia di ucraini per consegnare Artyomovsk in macerie alla Repubblica Popolare di Donetsk, vi lasciamo con qualche immagine della Crimea a inizio della stagione estiva e turistica. E alla vigilia della presunta offensiva ucraina per ʻliberarla’… dai suoi abitanti (grazie ai nostri armamenti).
(1) L’articolo originale di Rick Sterling:
venerdì, 2 giugno 2023
In copertina e nel pezzo: La Crimea oggi. Tutte le foto da Pixabay (gratis da usare sotto la Licenza per i contenuti)