“Entrai in quel bosco e la mia vita ebbe inizio”
di Myriam Martufi
Se c’è una regola che vale per ogni storia, è che ciò che non viene raccontato è importante tanto quanto ciò che si racconta. E a volte può essere addirittura più importante, come dimostra la nuova vita letteraria della maga Circe. Pubblicato nel 2018 nella sua prima edizione, Circe è il fratello cartaceo de La Canzone di Achille, divenuto famoso tra i giovanissimi ben dieci anni dopo la sua pubblicazione, grazie alla piattaforma TikTok, e ai suoi hashtag che lo indirizzavano tra i #librichefannopiangere. L’opera di Madeline Miller rientra a pieno titolo nel fenomeno del retelling, che negli ultimi anni sta occupando un posto fortunato nel mercato editoriale, ossia nella rivisitazione di grandi classici, narrazioni e personaggi, ormai sedimentati nell’immaginario collettivo con una precisa forma, che sono riscoperti da un nuovo punto di vista, finora ignorato o sottovalutato.
La Circe di Miller è infatti molto lontana dalla rappresentazione bidimensionale che appare nell’Odissea. Nel poema epico ci viene presentata come personaggio secondario, che si inserisce nell’avventuroso viaggio di ritorno di Ulisse verso Itaca, come uno tra i tanti ostacoli che il leggendario eroe dovrà affrontare, utilizzando il suo proverbiale ingegno per scampare agli incantesimi della maga. Ammaliatrice, maliarda, la Circe di Omero utilizza i suoi poteri in modo spietato per ingannare gli uomini che sbarcano nella sua isola e trasformarli in porci. Ma rimane di fatto una figura in penombra dai contorni misteriosi, senza passato né futuro, che lascia molte più domande che risposte. Ci penserà Miller, secoli dopo, a ridare alla luce un personaggio femminile complesso, prismatico, ma soprattutto umano, attingendo alle molteplici fonti classiche che la scrittrice plasma nelle sue mani come argilla.
Figlia di Elios, dio del sole e della ninfa Perseide, Circe cresce durante l’infanzia con una costante curiosità nei confronti degli esseri umani, indispettendo i suoi parenti divini, e subendo, per punizione, l’esilio nell’isola selvaggia di Eea, che diventerà la sua nuova casa. E nel momento in cui si trova per la prima volta completamente sola, inizia un percorso di trasformazione che è a tutti gli effetti un viaggio dell’eroina. Dalla posizione prostrata al trono del padre che ha tenuto per tutta la sua adolescenza, riacquista una postura eretta, riappropriandosi del suo corpo e, finalmente, del suo potere.
Miller mette in primo piano la fragilità, e prende le distanze dal mito di quella divinità che non ha nulla da perdere perché nulla rischia, in quanto tutto è concesso a priori e predeterminato senza sforzo. La magia di Circe è diversa: richiede la pazienza di sbagliare e la caparbietà di imparare dai propri errori, ma una volta acquisita con la fatica, concentra il potere nelle proprie mani, le uniche su cui fare affidamento quando ci si ritrova smarriti, consapevoli che nessuno verrà in nostro soccorso.
Chi ne esce sconfitto è Ulisse, dal “multiforme ingegno”, la cui immagine gloriosa tramandata attraverso i canti degli aedi mostra per la prima volta le sue ombre, grazie all’incontro epico (stavolta nella sua accezione più moderna) tra Circe e Penelope. Agli occhi delle due donne che lo hanno amato, ma anche visto partire, la figura dell’eroe rimpicciolisce, rivelando la sua incapacità di vivere il quotidiano, e la smania per le avventure di cui ha disperatamente bisogno per testare l’efficacia dei suoi inganni. Durante la permanenza ad Eea, nell’isola di Circe, Ulisse le svela uno dei trucchi migliori per vincere il nemico in battaglia: sistemarsi con il sole alle spalle, in maniera tale che la luce accechi il nemico. Ma il sole rimane per poco tempo nella stessa posizione, e allora rimane soltanto l’uomo, mentre tramonta l’eroe.
Così come sta finalmente tramontando l’idea che il femminile non sia degno di nota e di attenzione; ed è per questo che storie e riscritture come quelle di Circe sono necessarie quanto più oggi, per affermare che la donna non è solo meta, vessillo statico che rimane paziente ad attendere l’eroe a cui è concesso per nascita il diritto di muoversi nel mondo, ma può anch’essa addentrarsi, smarrirsi, distruggersi e ricostruirsi, e finalmente mettersi in viaggio.
Circe
di Madeline Miller
traduzione Marinella Magrì
Marsilio Editore, 2021
416 pagine
copertina rigida
Euro 18,90
venerdì, 12 maggio 2023
In copertina: Particolare della copertina del libro