Il lato umano di Falcone e Borsellino
di Luciano Uggè e Simona Maria Frigerio
Va in scena al Teatro Cantiere Florida di Firenze lo spettacolo scritto da Claudio Fava (giornalista e uomo politico, figlio di Giuseppe Fava, assassinato dalla mafia nel 1984), per la regia di Chiara Callegari, con Simone Luglio e Giovanni Santangelo nei panni dei magistrati anti-mafia, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Uno spettacolo asciutto e necessario, adatto soprattutto ai ragazzi delle scuole medie inferiori e superiori in quanto giocato sul côté umano e sul rapporto anche amicale e affettuosamente ironico tra i due uomini dello Stato, uccisi in due attentati a poche settimane di distanza l’uno dall’altro, nell’estate del 1992. Soprattutto Santangelo, fisicamente molto rassomigliante a Borsellino, riesce a restituire un ritratto aderente senza mai cedere all’enfasi o alla retorica.
Purtroppo, però, la vicenda di Falcone e Borsellino è ormai un pezzo della nostra storia recente, e se può essere educativo raccontarla alle nuove generazioni (anzi meritorio e dovuto), poco aggiunge a quanto è già noto per chi abbia vissuto la stagione delle stragi di mafia.
Latita la denuncia della mancanza dello Stato non per reprimere e punire, bensì per fornire servizi e opportunità, educazione e lavoro. La mafia cresce come un cancro perché non si può attendere l’autobus per andare a scuola e non sapere se arriva e quando; dover fare un intervento chirurgico ed essere costretti a un viaggio della speranza al nord; cercare un lavoro, o di ottenere una commessa, e sapere già che senza la tal raccomandazione o conoscenza o promessa di voto alle prossime elezioni – nostra e dell’intera squadra – si resterà a casa sine die.
Oggi la mafia, anzi le mafie, per l’esattezza Camorra, Cosa Nostra, ‘Ndrangheta e Sacra Corona Unita tacciono. Ma non per questo sono meno potenti o presenti di trent’anni fa. Oggi la loro presa territoriale è ancora più vasta, capillare, radicata a ogni livello – dal sud al nord Italia e, ovviamente, Oltralpe (la ‘Ndrangheta arriva fino in Australia). Dai pizzini di semi-analfabeti rinchiusi nelle masserie e protetti dall’omertà si è passati a moderni broker, colletti bianchi in giacca e cravatta, laureati, che riciclano il denaro sporco e lavorano con i mezzi tecnologici più avanzati dalle capitali finanziarie ed economiche del Vecchio come del Nuovo Continente. Questa è la mafia che, oggi, non vuole finire sulle assi del palcoscenico, come ha dimostrato la denuncia per diffamazione aggravata contro Marco Martinelli, autore di Saluti da Brescello (1). La mafia delle stragi è ormai nei libri di storia e identificare le attuali mafie con ciò che Cosa Nostra era in quel periodo le permette di agire indisturbata, nella reale o presunta o addirittura voluta inconsapevolezza della società civile. Non sarà un caso che il pubblico adulto applauda a questo spettacolo ma, forse, esce da teatro con la falsa certezza che, se adesso non accade più niente di simile, è perché Cosa Nostra è stata sconfitta – e, comunque, tutto ciò non ci riguarda in quanto toscani. La verità è che, ad esempio, a Reggio Emilia e nelle province di Parma e Piacenza operano i calabresi – la famiglia di Cutro, il clan Grande Aracri (come nella succitata Brescello raccontata da Martinelli); in Veneto, secondo lo studio dell’economista dell’Università di Padova, Antonio Parbonetti, si conterebbero ventimila aziende infiltrate dalle cosche; e che dire dell’inchiesta Keu che ricollega lo smaltimento dei rifiuti tossici, proprio in Regione Toscana, con la ‘Ndrangheta? L’elenco potrebbe continuare per decine di pagine ma non vogliamo angustiarvi.
Come ha scritto Agata Iacono su L’Antidiplimatico in relazione all’arresto di Matteo Messina Denaro: “Più volte è stato ipotizzato che lo Stato, i suoi apparati, sapessero benissimo dove fosse il ‘latitante n° 1’ e che la trattativa per la sua consegna fosse in corso da tempo, viste le condizioni di salute del Boss e la veneranda età, oltre al fatto che ‘boss’ probabilmente non lo è più da anni, così come la mafia non corrisponde più all’immaginane che la narrativa avrebbe voluto farci credere” (2). Oggi, agli adulti, occorre narrare di questa mafia in colletto bianco e con l’accento piemontese, degli eventuali apparati dello Stato tuttora collusi e dei vuoti, delle mancanze, anche a livello sociale e di educazione alla legalità, contro i quali dobbiamo lottare ogni giorno.
Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Cantiere Florida
via Pisana, 111/R – Firenze
domenica 2 aprile 2023, ore 19.00
(replica a cura di Versiliadanza)
L’ultima estate
Falcone e Borsellino 30 anni dopo
uno spettacolo di KNK Teatro /Teatro Metastasio di Prato
di Claudio Fava
un progetto di Simone Luglio
regia Chiara Callegari
con Simone Luglio e Giovanni Santangelo
voce fuori campo Luca Massaro
scene e costumi Simone Luglio
musiche originali di Salvo Seminatore
disegno luci Massimo Galardini
elettricista Alberto Martino
coordinamento tecnico dell’allestimento Marco Serafino Cecchi
assistente all’allestimento Giulia Giardi
cura della produzione Francesca Bettalli e Luigi Caramia
relazioni internazionali Valentina Bertolino
ufficio stampa Cristina Roncucci
foto e video documentazione Duccio Burberi
grafica ed editing Veronica Franchi
produzione Teatro Metastasio di Prato
in collaborazione con Chinnicchinnacchi Teatro e Collegamenti Festival
(1) Ricordiamo l’affaire della querela per il reato di diffamazione aggravata presentata dall’Avvocato Ermes Coffrini (ex sindaco di Brescello) al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano nei confronti del vigile urbano Donato Ungaro, di Marco Martinelli ed Ermanna Montanari, conclusosi con una archiviazione: https://teatro.persinsala.it/spazio-inchieste-julian-assange-il-teatro-delle-albe-paolo-barnard/55038/
(2) L’articolo completo: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-larresto_di_matteo_messina_denaro_sul_piatto_della_propaganda_mediatica/39130_48451/
venerdì, 21 aprile 2023
In copertina: Gli interpreti di L’ultima estate, Simone Luglio e Giovanni Santangelo in una foto di D. Burberi (gentilmente fornita dall’Ufficio stampa del Teatro Cantiere Florida)