La raffinatezza della lingua e, a darle fiato, la voce di due grandi attori
di Simona Maria Frigerio e Luciano Uggè
Nathalie Sarraute, russa naturalizzata francese, è stata una tra le autrici più delicate e profonde del Novecento francese, insieme a Marguerite Duras e a Marguerite Yourcenar, e come loro è stata maestra della lingua e delle sue più raffinate espressioni.
Solamente due artisti della parola, in grado di padroneggiare respirazione e dizione, infondendo in ogni sillaba il giusto accento, calibrando silenzi ed emissioni, vuoti e pieni, luci e ombre di un testo che affronta un tema enorme con l’apparente semplicità della conversazione tra due vecchi amici – tutta costruita sui non detto – potevano portare in scena Pour un oui ou pour un non.
Un teatro al di fuori degli schemi, dei soliti nomi di botteghino (nonostante Orsini e Branciaroli siano ‘attori di razza’), che non esplicita, non scade negli stilemi, non dà risposte univoche, non consola il pubblico, non blatera certezze.
Ognuno ha la propria verità. A livello personale ma anche sociale. E se la società decide che il vincente, ossia quello che è riuscito a ottenere il successo economico, è l’unico che vi si può integrare come ingranaggio utile al funzionamento della macchina socio-economica, chiunque faccia una scelta diversa sarà un fallito. Un assioma ormai introiettato – dai media come nella vostra vita quotidiana – eppure che si cela sotto montagne di ipocrisia.
Non ci credete? Prima di entrare a teatro, capita di ascoltare voci di spettatrici, tra i cinquanta e i sessant’anni, tutte invariabilmente alle prese con i conteggi per andare in pensione. Nessun dubbio che un giorno in più verso l’agognato starsene a casa retribuite equivalga a un giorno in meno di vita. Nessun dubbio che, forse, se si avesse il coraggio di cambiare lavoro o di inseguire i propri sogni o desideri, adesso, si potrebbe persino arrivare a esercitare un’attività che non ci provochi tutto il tempo un tale vuoto esistenziale da voler scappare in un futuro sempre più sfuggente e lontano. E poi: starsene a casa per fare cosa? Dare da mangiare ai piccioni?
Assumersi la responsabilità della propria esistenza significa, a volte (anzi, spesso), apparire falliti agli occhi della società mercificata. Più felici – o solamente esclusi, incompresi, ai margini? Sarraute non dà risposte nette perché la vita è molto più chiaroscurale e imprecisa di qualsiasi messinscena.
Per esprimere gli abissi del non detto ci vogliono, come scrivevamo, due attori che, con l’essenziale padronanza della parola rinnovino il rito laico del teatro. In questi tempi di danzatori che non sanno ballare, attori che non sanno recitare, aldilà dell’ottimo testo, Orsini e Branciaroli riaffermano il mestiere – un mestiere antico come la cultura occidentale.
Chapeau.
Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro del Giglio
piazza del Giglio, 13/15 – Lucca
venerdì 24 marzo 2023, ore 21.00
Pour un oui ou pour un non
di Nathalie Sarraute
con Umberto Orsini e Franco Branciaroli
regia, scene e costumi Pier Luigi Pizzi
produzione Compagnia Orsini/Teatro de Gli Incamminati/Centro Teatrale Bresciano
venerdì, 14 aprile 2023
In copertina: Umberto Orsini e Franco Branciaroli in una foto di Amati-Bacciardi (gentilmente fornita dall’Ufficio stampa del Teatro del Giglio)