Agrupación Señor Serrano insegna
di Simona Maria Frigerio e Luciano Uggè
Un tema importante, ossia la spesa militare lievitata in maniera inusitata a partire dall’attentato alle Torri Gemelle e la successiva cosiddetta ‘Guerra al Terrore’, è il nocciolo di questo spettacolo, in prima assoluta al Fabbricone di Prato.
Per raccontare la tragedia non solo umana (la guerra degli scimpanzé del Gombe docet) del massacro di altri esseri della propria specie a scopo di conquista dei territori e delle risorse, Hombre Collettivo utilizza molte delle tecnologie dei catalani Señor Serrano, quali il video live, i droni, i modelli in scala, oltre a musiche che fanno da contrappunto ironico o emotivo e spezzoni di immaginario collettivo (in primis, la scena cult di 2001 Odissea nello Spazio), fusi in un discorso drammaturgico suddiviso in blocchi – non sempre consequenziali né pienamente riusciti.
Lo spettacolo ha anche due sottofiloni drammaturgici e metaforici non ben sviluppati ma originali e interessanti. Il rimando alla mercificazione/al supermercato della guerra (al centro di film come Finché c’è guerra c’è speranza di un Sordi geniale o Lord of War, per la regia di Andrew Niccol) e quello al gioco infantile, che propone a sua volta una rilettura storica altrettanto interessante (dalle spade dei gladiatori agli archi alla Robin Hood fino alle pistole di Buffalo Bill, bambini e uomini ‘giocano ad ammazzarsi’, quando potrebbero, al contrario, costruire città coi Lego o sviluppare la propria intelligenza col cubo di Rubik). Purtroppo questa, che potrebbe essere la parte metaforicamente più originale, è anche la più farraginosa con ben quattro (poi due) scritte che scorrono in alto, sul palco, distraendo dall’azione e che, oltretutto, si ripetono e spesso ripropongono il medesimo messaggio ma sfasato temporalmente. Testi importanti, che denunciano lo spreco di miliardi e vite umane, gli enormi guadagni delle industrie degli armamenti, l’aumento delle spese per le agenzie di contractor, e fatti contingenti quali la vendita di armi italiane all’Egitto nonostante i casi Regeni e Zaki. Testi importanti che si sacrificano all’azione o assorbono completamente lo spettatore, non lasciando spazio al palco.
La costruzione dello spettacolo funziona decisamente meglio dalla scena delle Torri Gemelle in avanti. I mezzi tecnologici si amalgamano, le musiche si fanno pregnanti, si accentua il ritmo, si crea il giusto climax. E qui interviene un altro problema. La successione delle scene è intrinsecamente incerta con tre successivi blocchi che potrebbero essere altrettanti finali e un finale, con anticlimax, abbastanza sottotono.
Peccato. Però, forse, Hombre Collettivo può ancora aver voglia di elaborare uno spettacolo che ha di base una serie di buone idee, un tema più che mai necessario, e almeno due terzi della messinscena che funzionano.
Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Fabbricone
via Targetti 10-12, Prato
martedì 21 marzo 2023, ore 20.45
Alle armi
di Hombre Collettivo
regia Riccardo Reina
con Angela Forti, Agata Garbuio, Riccardo Reina e Aron Tewelde
disegno luci Gianni Staropoli
scene, oggetti e costumi Hombre Collettivo
produzione Teatro Metastasio di Prato
in collaborazione con Associazione Culturale Malerba
si ringrazia Leonardo Delfanti per il contributo alla ricerca
(prima assoluta)
venerdì, 24 marzo 2023
In copertina: Una scena di Alle armi (foto gentilmente fornita dall’Ufficio stampa del Teatro Metastasio)