Sosa, Garbarek e Coleman a La Città del Teatro
di La Redazione di InTheNet
La prima edizione di This is Jazz! porta nella piccola città di Cascina tre (anzi, molti di più) grandi nomi del panorama musicale internazionale.
La rassegna, promossa da Fondazione Sipario Toscana e Toscana Produzione Musica, si apre venerdì 17 marzo alle ore 21.15 con i pianisti cubani Omar Sosa e Marialy Pacheco. Il primo, compositore che travalica le categorie (per questo da molti paragonato a Duke Ellington) in una ventina di album non solo è assurto all’empireo dei musicisti jazz cubani ma è entrato a buon diritto nella world music grazie a una mezcla creativa che ha saputo giovarsi anche di ensemble e collaborazioni fruttuose. Accanto a lui, Marialy Pacheco, la migliore pianista jazz ‘cubana’ – anche se dal 2013 vive stabilmente in Germania. Da notare che, in occasione del 185° anniversario del Bösendorfer, Pacheco è stata l’unica performer jazz invitata a esibirsi, accanto ad astri musicali come Valentina Lisitsa.
Giovedì 13 aprile, sempre alle 21.15, sarà la volta del norvegese Jan Garbarek, maestro dell’improvvisazione che autodefinisce il suo modo di suonare “adatto al tono, alla struttura e al temperamento della musica. Si tratta di trovare un linguaggio in comune”. Dal folk alla polifonia medievale, come non dargli torto? Questa volta (come già in passato), l’autore del capolavoro Officium, targato 1993 (registrato nel Monastero di Saint Gerold e prodotto da Manfred Eicher che descrive, nel libretto, l’Officium defunctorum di Morales, con queste parole: “la luminosità del suono, la notte di fronte agli occhi”), salirà sul palco de La Città del Teatro con il percussionista indiano Trilok Gurtu. Figlio d’arte, Gurtu vanta una lunga collaborazione con John McLaughlin, a cui sono seguite quelle con Don Cherry, Bill Evans, Pharoah Sanders e Dave Hollande.
Gran finale, domenica 30 aprile alle 21.15, con il sassofonista Steve Coleman e la band di cui fa parte, i Five Elements – con Kokayi alla voce, Jonathan Finlayson alla tromba, Anthony Tidd al basso elettrico e Sean Rickman alla batteria. Nato a Chicago e appassionato dei classici di Charlie Parker, Coleman ha sviluppato fin dall’inizio una propria filosofia che lega l’improvvisazione musicale alle esperienze di ciascun musicista – il cosiddetto M-Base concept. A tale concezione di base, ha aggiunto nel corso di una lunga carriera in giro per il mondo, la ricerca anche tecnologica e la fusion culturale, in cui Cuba – crogiolo di etnie e credenze – ha avuto sicuramente un peso determinante.
Tre maestri del jazz per tre serate decisamente al top della musica contemporanea in quel della Toscana.
venerdì, 17 marzo 2023
In copertina: Steve Coleman (foto gentilmente fornita dall’Ufficio stampa de La Città del Teatro)