Non solo cioccolato
di Simona Maria Frigerio e Luciano Uggè
La cittadina di Modica, nel Ragusano, è celebre per il suo cioccolato – e non sarà un caso che vi si trovi un Museo dedicato allo stesso. Eppure venire a farci un giro merita anche per altri motivi.
L’anello che vi proponiamo vi prenderà circa 4 ore ma potrete apprezzare alcune delle sue mete con tutta tranquillità e terminare, se vorrete, con un assaggio delle diverse varietà di cioccolato.
Prima tappa la basilica di San Pietro, del 1780, con pavimento a intarsi di marmo bianco, policromo e pece nera, mentre sulla volta spiccano gli affreschi, raffiguranti scene del Vecchio e del Nuovo Testamento. Da notare anche l’organo.
Proseguendo su Corso Umberto I, potrete ammirare anche la tardo barocca Chiesa di Santa Maria del Soccorso, parte del patrimonio dell’umanità dell’Unesco, per poi arrivare alla scalinata (in stile Trinità dei Monti anche grazie alla profusione di bouganville) del Duomo di San Giorgio, cattedrale edificata dopo i terremoti del 1613 e del 1693 (che distrusse anche Ibla) e che è considerata da molti studiosi il monumento simbolo del barocco siciliano per il suo aspetto insieme scenografico e monumentale.
A poche centinaia di metri, tappa al Castello dei Conti (entrata libera), costruito in epoche successive, con vestigia normanne e carceri medievali, si erge su antiche grotte, abitate (dai pochi resti ritrovati) già in epoca ellenistico-romana. Dalla sua cerchia muraria potrete ammirare il magnifico panorama a 360°: Modica si erge infatti su quattro colli, ognuno con i suoi monumenti caratteristici – Pizzo, Itria, Giganta e Monserrato.
A questo punto potrete tornare sui vostri passi passando però per la Casa natale di Salvatore Quasimodo, deliziosa dimora che conserva anche la sua scrivania e alcuni suoi acquerelli. In Corso Umberto I troverete infine il Museo del Cioccolato, con video sulla lavorazione del cioccolato nel Settecento e in epoca moderna e statue fatte con il gustoso ingrediente. Per addolcirvi il rientro a casa.
venerdì, 10 febbraio 2023
In copertina e nel pezzo: foto di Simona Maria Frigerio (vietata la riproduzione).