Quando da un libro si conosce meglio l’autore
di Simona Maria Frigerio
Avevamo già letto (e regalato) altri saggi di Odifreddi, tra i quali il lucidissimo Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici), edito da Feltrinelli nel 2007; e, sfogliando in libreria alcune nuove uscite, abbiamo scelto Sorella scimmia, fratello verme – titolo che ci ha conquistati per il suo laico sense of humor.
Il libro è in sé scorrevole e piacevole alla lettura. Non tutti i brevi saggi sono ugualmente comprensibili, spaziando tra spiegazioni tecniche o scientifiche in campi quali la biologia, la paleontologia, la storia, la chimica, eccetera, a volte con eccessiva fretta (forse sovrastimando l’erudizione del lettore medio); ma, in ogni caso, molte sono le curiosità che si scoprono e alcune indiscutibilmente affascinano – come le peculiarità dei tardigradi.
Un paio di saggi sono poi dedicati ai vaccini, uno in particolare a quelli a mRNA e da qui è nato il nostro interesse a capire cosa pensasse una mente matematica, lucida, scientifica e atea come Odifreddi relativamente agli ultimi due anni e mezzo di pandemia. Non avendo trovato un indirizzo email utile per contattarlo così da chiedergli un’intervista, abbiamo consultato il suo sito, leggendo alcuni degli articoli da lui scritti tra il 2021 e il 2022 e ascoltando diversi suoi interventi televisivi.
Grande è stata la delusione. Cercando di sintetizzare, ci è parso di capire che l’ateo Odifreddi abbia optato per la fede messianica nel vaccino e nel green pass, l’esaltazione di una Cina ‘con le palle’ (sic!) nel contenere l’epidemia, e l’ideologia del bene ‘supremo’ della vita a cui si devono sacrificare anche il diritto al lavoro (equiparato, nella medesima frase, a quello alla produzione e al consumo) e, terzo in ordine di importanza, il diritto a un generico ‘divertimento’ – nel quale parrebbe che Odifreddi faccia rientrare il diritto allo studio, alla socialità, all’amicizia, all’empatia, alla non discriminazione, e poi a usufruire di arte e cultura (musei, teatri, cinema, biblioteche e librerie: tutti luoghi preclusi a chi non avesse il green pass). Tutto ciò in nome di una superiorità del diritto alla ‘vita’, la quale potrebbe essere ridotta sine die a mangiare cibo spazzatura, guardare la tv, messaggiare sul cellulare e lavorare in smart working (a meno di non essere 50enni non vaccinati, nel qual caso pure questo sarebbe stato impossibile per misteriose ‘ragioni sanitarie’). A tale visione rispondiamo che per alcuni, questa, sarà anche vita ma per altri solo sopravvivenza – difficilmente degna di essere vissuta. Ovviamente scrivo da umanista (categoria che il matematico accusa di relativismo, posizione filosofica nella quale mi riconosco perfettamente).
Com’è ovvio non sappiamo se Odifreddi oggi rivendichi le sue passate posizioni. Immaginiamo che come ogni scienziato che si rispetti sia in grado – di fronte a nuove ricerche – di mettere in dubbio le proprie teorie per affermarne altre. Del resto è lui stesso a raccontare, in Sorella scimmia, fratello verme che, grazie all’epigenetica (1) abbiamo rivalutato “il ruolo dell’ambiente nell’ereditarietà” (e indirettamente la figura di Lamarck) o che il paleontologo Richard Owen – nonostante il suo lavoro per Charles Darwin – avversasse la teoria dell’evoluzionismo; o, ancora, che ci vollero ben 11 anni prima che la comunità scientifica internazionale ritenesse attendibile la teoria di Luis e Walter Álvarez, Frank Asaro e Helen Michel sull’improvvisa sparizione dei dinosauri – all’inizio addirittura ridicolizzata.
Sicuramente non ci sembra credibile che a un matematico non sia parso strano, di fronte ai contagi dell’inverno 2021/2022 tra i vaccinati (dato che i non vaccinati erano costretti in casa), l’uso del termine vaccino (ossia sostanza sterilizzante/immunizzante) per quanto inoculato. Così come immaginiamo gli sarà parso strano che lo si volesse iniettare anche ai guariti, ignorando persino l’eventuale presenza di anticorpi. Strano, per noi, il fatto che un matematico non si sia posto dubbi leggendo il Bollettino settimanale dell’ISS che confermava come i bi/tri (e ora quater) vaccinati – se molto anziani e/o con malattie pregresse – continuassero a essere ricoverati, finire in terapia intensiva e persino morire.
Nulla diremo dei dubbi espressi dai ricercatori sui possibili problemi che causa un vaccino imperfetto (2) e sull’ammissione di Pfizer di non aver nemmeno testato il vaccino riguardo all’efficacia nel bloccare la trasmissione del virus (chissà per cosa si dovrebbe testare un vaccino, ci domandiamo), resta il fatto che un vaccino studiato per una variante, quando si sa che i virus corona mutano molto velocemente, sarà ovviamente superato nel momento della sua produzione su larga scala – anche se, accelerando i tempi, si scelga di non testarlo appropriatamente.
Ciò che però ci pare ben più preoccupante nei ragionamenti di Odifreddi è l’aver avallato la discriminazione del green pass, soprattutto rafforzato, senza nemmeno porsi il dubbio (proprio visti i numeri dei contagiati anche tra i vaccinati ‘in regola’) che forse, in quel momento, solo il tampone (per vaccinati o meno) avrebbe potuto certificare il nostro non essere contagiosi. Scelta scientifica o semplicemente politica quella di sottostimare la validità del tampone per ottenere il lasciapassare verde – così da forzare la mano a chi aveva dei dubbi sul vaccino?
Anche l’affermazione del professore che non si possa chiedere a un vaccino di essere sicuro al 100% è opinabile nel momento in cui un vaccino diventa obbligatorio o, peggio, si preclude la vita culturale, associativa e persino il lavoro a chi non voglia sottoporvisi (esercitando il diritto all’autodeterminazione). Il cosiddetto vaccino contro il virus Sars-Cov-2 è più o meno, forse, una profilassi per la malattia Covid-19 ma non è nemmeno questo il punto. Il punto è che il Codice di Norimberga non solo impone il consenso della persona quando si presti a testare un nuovo farmaco ma, all’articolo 5, stabilisce che: “Non si deve eseguire la sperimentazione se a priori si è a conoscenza che tale sperimentazione possa causare danni o morte”. Dato che è ormai provato il nesso di causalità tra cosiddetti vaccini e varie patologie anche gravi (cardiache ma non solo) oltre alla morte di alcuni inoculati, un matematico non dovrebbe liquidare il fatto con un 100%.
E veniamo a Cina e Australia, citate per i loro atteggiamenti lodevolmente draconiani (come se in Italia i non vaccinati e i bivaccinati che abbiano rifiutato il terzo inoculo entro i sei mesi – magari perché ancora con alti livelli di protezione – abbiano avuto vita facile!). Vorremmo sapere cosa pensi oggi Odifreddi di una Cina che ha continuato a vessare la popolazione perseguendo un contagio 0 matematicamente impossibile di fronte a un’endemia – senza però obblighi vaccinali o divieto al lavoro – e che di fronte alle proteste di piazza ma anche alla constatazione che la Omicron è un’influenza – come dichiarato dai medici sudafricani già a fine 2021 – abbia cambiato idea molto più velocemente di noi (una Cina che, peraltro, avrebbe ufficialmente curato, attaccando al respiratore, i malati con Covid Alpha, mentre in altre parti del mondo avrebbero capito che vi era un problema di trombosi che rendeva tale scelta praticamente letale). Una Cina che, a poche settimane di distanza dalle feroci critiche dei nostri televirologi e mass media per aver continuato la politica del lockdown, si vede i cittadini messi in quarantena, qui in Italia, dopo tampone effettuato all’arrivo. Perché non chiederlo prima della partenza (come deciso dagli States a partire dal 5 gennaio 2023)? Per avere noi la gestione di quarantene ed eventuali, per quanto improbabili, ricoveri? Siamo l’unico Paese a non sapere (come tre anni fa) che i cinesi potrebbero arrivare non da Beijing ma da Parigi e passare, quindi, senza controlli le nostre frontiere? Il problema non è, come allora, una classe politica incapace?
E cosa penserà il professore di un’Australia che, dopo aver segregato la popolazione per due anni, proprio nel momento in cui il numero dei casi aumentava, ha riaperto tutto (comprese le frontiere) toccando in pochissimi mesi i 11.085.540 casi (worldometers.info del 29 dicembre 2022) con 16.964 morti su una popolazione totale di circa 25 milioni?
Forse la spiegazione è che la vita di un essere umano (a differenza, ad esempio, di un tardigrado) non è solo mangiare e defecare? Quale essere umano vorrebbe risvegliarsi, magari dopo decine o centinaia d’anni, grazie alla sospensione di ogni attività metabolica visibile in un universo/mondo che gli è completamente estraneo e nel quale non si riconosce? Lo dimostrano anche i dati che stanno finalmente pubblicando le varie associazioni di pediatri (3): checché ne dica il professor Odifreddi ai giovani vivere rinchiusi, studiando in Dad e socializzando solo in rete, non ha sicuramente giovato a livello psicologico (e, viste le oggettive difficoltà di studio in remoto, crediamo nemmeno a livello culturale).
Forse il prossimo libro, Odifreddi potrebbe scriverlo sulle comunità anarchiche zapatiste che hanno affrontato il Covid proprio con il supporto dell’intera comunità, una buona alimentazione e le erbe medicinali della tradizione. Poco scientifiche o semplicemente non assoggettate a Big Pharma e alla fede cieca nella scienza occidentale?
Abbi dubbi: questo è l’unico dogma che uno scienziato, ma anche un umanista, dovrebbe professare. O, attingendo a Il senso delle cose di Richard P. Feynman (fisico, teorico e divulgatore scientifico, premio Nobel nel 1965 per lo sviluppo dell’elettrodinamica quantistica): “Comunque, se per caso vi venisse in mente di dar credito a tutto ciò che ho detto solo perché sono uno scienziato – e come dice il dépliant che tenete in mano ho vinto premi e cose del genere – invece di ragionare sulle idee fin qui esposte e farvi una vostra opinione, sappiate che stasera vi libererete di ogni soggezione nei miei confronti”.
Consigli di lettura natalizi:
Sorella scimmia, fratello verme
di Piergiorgio Odifreddi
Rizzoli, 2021
pagine 276
prezzo Euro 18
Il senso delle cose
di Richard P. Feynman
traduzione Laura Servidei
edizione Gli Adelphi, 2012
pagine 125
prezzo Euro 8,50
(1) L’epigenetica è la branca della genetica che si occupa dei cambiamenti fenotipici ereditabili da (una cellula o) un organismo
(2) In tempi non sospetti sui vaccini imperfetti: https://www.ansa.it/scienza/notizie/rubriche/biotech/2015/07/28/vaccini-imperfetti-rendono-i-virus-piu-aggressivi_c8aa099d-ba58-4705-85a9-4272f16016e4.html
(3) “Un recente studio multicentrico pubblicato su Italian Journal of Pediatrics ha evidenziato come in epoca pandemica, da marzo 2020 a marzo 2021, mentre gli accessi totali degli under 18 ai Pronto soccorso si sono quasi dimezzati (-48,2%), prevalentemente a causa della paura dei contagi, siano al contrario cresciuti dell’84% gli accessi per minori con patologie di interesse neuropsichiatrico. In particolare, sono aumentati addirittura del 147% gli accessi per ideazione suicidaria, seguiti da depressione (+115%) e disturbi della condotta alimentare (+78,4%). Diversi studi internazionali hanno messo in luce che esiste una correlazione tra i sintomi interiorizzanti, come depressione e ansia, e l’uso dei social media. La comunicazione digitale e l’utilizzo di spazi virtuali sostituiscono il contatto faccia a faccia e il confronto empatico tra pari. Più tempo gli adolescenti trascorrono sui dispositivi sociali, più alti livelli di depressione vengono segnalati. Ciò avviene un po’ dappertutto” – https://sip.it/2022/09/27/depressione-e-social-media-negli-adolescenti/
venerdì, 6 gennaio 2023
In copertina: Un particolare della copertina del libro di P. Odifreddi.