La metamorfosi di Kafka riletta da Eugenio Barba
di Luciano Uggè e Simona Maria Frigerio
L’isolamento di ciò che è diverso, il difficile rapporto padre-figlio e l’impossibilità di comunicare agli altri ciò che si sente nel profondo sono tre temi del racconto originale kafkiano che tornano nel lavoro teatrale firmato da Eugenio Barba, Lorenzo Gleijeses e Julia Varley.
Anche il senso di angoscia che assale, a mano a mano che si sfogliano le pagine del libro, si ritrova sul palco dopo ogni azione, blocco drammaturgico, tentativo di dialogo abortito, colloquio interrotto, o prova fisica esperita fino alla sfinimento.
L’artista, Gregorio (Gleijeses), ci immerge nel suo universo claustrofobico votato alla ricerca – più che della propria realizzazione creativa o al raggiungimento di una qualche perfezione estetica – dell’approvazione da parte della figura paterna o – sublimata – di quella del Maestro (ovviamente con la M maiuscola).
Pregnante la scelta delle musiche originali e delle partiture luminose di Mirto Baliani; adatte a creare contrappunti sottilmente ironici le voci off di Eugenio Barba, Geppy Gleijeses, Maria Alberta Navello e Julia Varley. Confezione ineccepibile, prova fisica e attorale di ottimo livello.
E però. E però in questo 2022, le idiosincrasie dell’artista totalmente concentrato su se stesso e la propria cosiddetta arte, la propria psiche e i rapporti irrisolti con le figure genitoriali che, se si hanno quarant’anni, dovrebbero essere oggetto del passato o di qualche seduta psicanalitica – tanto costosa quanto inutile – sono davvero tediose. Un teatro incapace di confrontarsi con l’esterno, il contingente, quel personale/politico che dovrebbe tornare ad abitare il palcoscenico, è stilemi e tecnica, bravura e applauso, introspezione e ansie, ma non incide nel profondo e, oggi più che mai, appare orpello borghese.
Lo spettacolo è andato in scena nell’ambito del Festival Materia Prima:
Teatro Cantiere Florida
via Pisana, 111/R – Firenze
giovedì 1° dicembre, ore 21.00
Una giornata qualunque del danzatore Gregorio Samsa
regia e drammaturgia Eugenio Barba, Lorenzo Gleijeses e Julia Varley
con Lorenzo Gleijeses
musiche originali e partiture luminose Mirto Baliani
oggetti coreografici Michele Di Stefano
consulenza drammaturgica Chiara Lagani
scene Roberto Crea
voci off Eugenio Barba, Geppy Gleijeses, Maria Alberta Navello e Julia Varley
assistente alla regia Manolo Muoio
produzione NordiskTeaterLaboratorium, Gitiesse Artisti Riuniti e Fondazione TPE
foto Tommaso La Pera
venerdì, 23 dicembre 2022
In copertina: Lorenzo Gleijeses in una scena dello spettacolo. Foto di Tommaso Le Pera (gentilmente fornita dall’Ufficio stampa del Teatro Cantiere Florida).