Il potere e l’esercizio della violenza
di Simona Maria Frigerio
Ricorda un po’ il caso di Federico Aldrovandi, questa Notte sbagliata scritta e interpretata da Marco Baliani. Per il pestaggio, i depistaggi, il fatto che i poliziotti coinvolti siano quattro, lo stato di ‘alterazione’ della vittima (anche se qui è un malato psichiatrico e non un giovane che ha assunto sostanze stupefacenti), e la carica di violenza che, nel caso di Aldrovandi fu tale che, nella registrazione della centrale operativa si poteva sentire: “L’abbiamo bastonato di brutto. Adesso è svenuto, non so… È mezzo morto”.
Bravo Baliani nel vestire i panni di Gaetano Schillaci, la vittima, o meglio un uomo con malattia psichiatrica, o ancora meglio un essere umano in difficoltà. Asciutto il ritratto della violenza del potere con tutte le giustificazioni che si sono sempre sentite (ma che paiono cliché): la difficoltà di fare il proprio dovere, l’inadeguatezza dei mezzi e l’esiguità degli stipendi, la frustrazione per un lavoro che dà poche gratificazioni e molte responsabilità (o che pagherebbe poco pretendendo molto, ma questo si può dire di quasi tutti i mestieri post legge Biagi), il sentirsi circondati dall’ostilità (del quartiere, della stampa, dei benpensanti, eccetera) e pressati a dare risposte anche quando non si hanno. La verità sta altrove. Dalla Diaz a Bolzaneto, dall’Estadio Nacional de Chile alla Risiera di San Sabba, ieri oggi o domani, quando il potere, per qualsiasi motivo, decide di esercitare violenza sul singolo o su una moltitudine di singoli, non fa altro che mostrare il suo volto più autentico: reprimere il dissenso – che può essere opposizione politica o semplice diversità o, ancora, non adesione al pensiero dominante in un preciso momento storico.
Ottimamente coadiuvato da scene, luci e video di Lucio Diana, con i ritmi precisi di Maria Maglietta alla regia, lo spettacolo è insieme pulito e intenso. Un plauso anche ai paesaggi sonori di Mirto Baliani. Un montaggio diverso, che preveda l’immagine dell’uccello che, dall’alto, osserva e giudica questo mondo umano – ben poco umano – sarebbe finale ben più forte e, difatti, terminato questo blocco drammaturgico, in teatro, stava già partendo l’applauso.
Non stacca ma, al contrario, risulta stucchevole, il dibattito post-spettacolo con domande pre-registrate e risposte pre-confezionate. Sul successivo momento di autocoscienza – molto movimento femminista anni 70 – di studente diciassettenne pseudo-comunista picchiato da altri studenti diciassettenni pseudo-fascisti tacciamo. Le confessioni, secondo noi, rendono meglio in chiesa che in teatro.
Lo spettacolo è andato in scena:
La Città del Teatro
via Tosco Romagnola, 656 – Cascina (PI)
sabato 26 novembre 2022, ore 21.00
Una notte sbagliata
di e con Marco Baliani
regia Maria Maglietta
scene, luci, video Lucio Diana
paesaggi sonori Mirto Baliani
costumi Stefania Cempini
disegni Marco Baliani
direttore di produzione Marta Morico
organizzazione, distribuzione Alessandro Gaggiotti
distribuzione Ilenia Carrone
assistente di produzione Claudia Meloncelli
direzione tecnica allestimento Mauro Marasà, Roberto Bivona
direttore di scena Cosimo Maggini / Jacopo Pace
audio e video Federico Occhiodoro
comunicazione, ufficio stampa Beatrice Giongo
grafica esecutiva Fabio Leone
foto di scena Marco Parollo
venerdì, 9 dicembre 2022
In copertina: Marco Baliani in Una notte sbagliata, foto @Marco Parollo (gentilmente fornita dall’Ufficio stampa de La Città del Teatro).