La Corte Costituzionale e la doppia negazione
di Simona Maria Frigerio
Siamo abituati da oltre due anni alle campagne d’odio massmediatico orchestrate da partiti che si autolegittimano solo con la negazione del dissenso. E così se La Stampa titolava il 25 ottobre 2022: “Quei rigurgiti NoVax che negano il progresso” per stigmatizzare chi voglia esercitare, in Italia, il diritto all’autodeterminazione; la stessa scriveva – il 28 novembre 2022 – riguardo alle proteste, ma dei cinesi, contro tamponi e lockdown: “I video circolati online mostrano la rabbia di una popolazione esausta, sfinita e frustrata per le continue restrizioni anti-virus che ripetono la solita ricetta: lockdown, test di massa, quarantene interminabili e ingerenze nella sfera dei diritti”. Eppure in Cina basta un tampone per fruire della vita sociale. Il lavoro è sempre e comunque garantito. L’obbligo vaccinale non esiste.
Due pesi e due misure o una logica schizofrenica?
Passiamo al Green Pass. Gianluca Modolo su La Repubblica scrive, in questi giorni, riguardo alle misure restrittive imposte in Cina a macchia di leopardo (in quanto nessuno ha mai pensato di chiudere l’intero Paese, come è avvenuto da noi quando i contagi erano essenzialmente in Lombardia): “Ognuno qui ha infatti bisogno di un codice verde sulla propria app sanitaria sullo smartphone per fare qualsiasi cosa: andare a fare la spesa, entrare in bar e ristoranti, parchi, centri commerciali, prendere i mezzi pubblici, fare visita a un amico a casa. Tutto. Ogni 24, 48 o 72 ore (a seconda dei regolamenti che cambiano in continuazione) bisogna sottoporsi a lunghe code in strada per farsi un tampone. Per chi sfora: addio codice verde, e addio vita sociale”. Ma in Italia si è fatto peggio perché alcune categorie lavorative e gli over 50 hanno perso addirittura la possibilità di lavorare – persino da casa – se non avevano fatto il vaccino. E il tampone non era accettato – tanto meno per fruire di qualsiasi tipo di vita sociale o culturale.
Come si può essere arrivati a tanto nella nostra democrazia?
La Corte Costituzionale – che avrebbe dovuto entrare nel merito della costituzionalità di norme imposte in Stato d’emergenza (protrattosi oltre ogni necessità) – non pare abbia deciso che l’obbligo vaccinale è legittimo, come hanno titolato molti colleghi. Bensì, nel comunicato dato alla stampa: “Sono state ritenute invece non irragionevoli, né sproporzionate, le scelte del legislatore adottate in periodo pandemico sull’obbligo vaccinale del personale sanitario”.
Per capire cosa comporti tale doppia negazione abbiamo ricontattato l’avvocato Erich Grimaldi – cassazionista del foro di Napoli, che ha fondato nel marzo del 2020 il gruppo #terapiadomiciliarecovid19 in ogni regione (1), e la prima domanda è stata proprio se un’azione possa dirsi di per sé legittima e/o legale solo perché ragionevole. Uccidere un coniuge per ereditarne le sostanze può essere ragionevole per chi commetta l’omicidio, questo non significa che sia legittimo.
Erich Grimaldi: «È necessario attendere le motivazioni. Se non sappiamo ancora come i giudici abbiano fatto a ritenere che le decisioni del Governo fossero ‘non irragionevoli’, è difficile darle una risposta. Ciò che mi domando è come sia possibile che la Consulta non abbia preso in considerazione il problema delle reazioni avverse e, quindi, della sicurezza o la circostanza che, purtroppo, il vaccino non si è dimostrato efficace nell’impedire la trasmissione del virus. L’efficacia non si può limitare a impedire la forma grave della malattia. L’efficacia di un vaccino – come accade con quelli tradizionali – si valuta anche sulla circostanza che la malattia, non la si trasmette. Se questo vaccino permette la trasmissione, significa che non è del tutto efficace. Perché allora si è imposto l’obbligo ai sanitari? Il presupposto era che non contagiassero i pazienti ‘fragili’. Considerando che tale obiettivo non si sarebbe raggiunto in quanto – come dichiarato anche dai vertici della Pfizer (2) – non sono mai stati fatti studi e test di efficacia riguardo al blocco della trasmissione del virus, le misure prese dal Governo erano davvero ragionevoli? Al contrario, gli infermieri e i medici vaccinati – certi dell’immunità – che si trovavano nei reparti dei pazienti ‘fragili’ potrebbero averli contagiati non essendo certi di non aver contratto la malattia. Perché allora obbligarli?».
Dopo i pareri del Consiglio di Stato in merito alle cure domiciliari precoci (3), arriva quello della Corte Costituzionale sull’obbligo vaccinale. Sembra che ormai la politica abbia esteso il proprio potere sui principali organi giurisdizionali. Non è pericoloso?
E. G.: «A mio avviso ci troviamo di fronte a un conflitto di interessi, ancora una volta, o almeno a un condizionamento delle decisioni da parte della politica. Torniamo a quello che era il Consiglio di Stato all’epoca dei ricorsi al Tar – di cui mi sono occupato – riguardo alla gestione domiciliare dei pazienti Covid. Come scoprì, in seguito, Il Fatto Quotidiano (4), tre dei cinque giudici del Consiglio di Stato che avevano riformato la sentenza del Tar del 15 gennaio 2022 (ricordiamo che il tribunale amministrativo aveva sancito che il Ministero della Salute aveva imposto anzi impedito ai medici di curare in scienza e coscienza i sintomi del Covid), detenevano un incarico fuori ruolo in vari Ministeri e, di conseguenza, a parer mio si ravvisava un palese conflitto d’interessi. Allo stesso modo, oggi, sappiamo che la Corte Costituzionale è nominata per un terzo dal Parlamento, per un terzo dal Presidente della Repubblica e solo per un terzo dalla Magistratura. Quindi, se teniamo conto che per undici anni ha governato il Partito Democratico, giocoforza una buona parte dei giudici della Consulta sono stati proposti, scelti e votati dalla precedente maggioranza di Governo. Aggiungendo a questi cinque, quelli scelti dai Presidenti della Repubblica che, comunque, erano espressione – direttamente o indirettamente – del PD o del Movimento 5 Stelle, ci ritroviamo con otto/dieci giudici vicini a una certa area politica. Dopodiché, tra i magistrati in carico, espressione della Magistratura vera e propria, va notato come Angelo Buscema (5) fosse stato precedentemente proposto quale Presidente della Corte dei Conti da Paolo Gentiloni, ex Presidente del Partito Democratico. Per farla breve, come potrà un giudice decidere, in serenità e senza alcun condizionamento, le scelte legislative e la gestione di un Governo che nel tempo, o precedentemente, lo abbia nominato alla Corte Costituzionale?».
La Corte non è voluta entrare nel merito della “questione relativa alla impossibilità, per gli esercenti le professioni sanitarie che non abbiano adempiuto all’obbligo vaccinale, di svolgere l’attività lavorativa, quando non implichi contatti interpersonali”. Ma quale ragionevolezza vi è nell’impedire il telelavoro quale misura di prevenzione del contagio?
E. G.: «Io ho sollevato questa questione immediatamente, ossia quando alcuni medici che si erano opposti a essere vaccinati o, magari, avevano avuto reazioni avverse dopo la prima dose e avevano rifiutato la seconda, continuavano ad assistere e a supportare pazienti anche gravi in telemedicina. Qual era il problema? Perché questi medici non potevano prescrivere a distanza se non avevano il contatto con il paziente? Quante persone, purtroppo abbandonate dai territori, non sono state assistite perché tanti medici non hanno potuto proseguire il loro lavoro, anche da volontari? Il problema è stato che l’Ordine dei Medici li ha sospesi, impedendo loro di prescrivere le cure. Ma se è vero che uno Stato impone l’obbligo vaccinale perché non ci deve essere contatto tra medico e paziente in quanto potrebbe verificarsi un contagio – già di per sé presupposto erroneo, dato che era evidente da subito come anche i vaccinati si contagiavano e potevano contagiare gli altri – ebbene perché detto Stato vietava a un professionista di lavorare a distanza? Secondo me, era una forma di punizione. Perché la Corte non ha deciso, definendo la questione ‘inammissibile’? L’inammissibilità – questione procedurale – potrebbe essere data anche dallo stato degli atti ovvero dalle intervenute modifiche della disposizione legislativa. Forse sarebbe stato meglio se il nuovo Governo non avesse anticipato al 1° novembre il reintegro dei sanitari dato che, a questo punto, non vi è più l’attualità. Però dobbiamo attendere le motivazioni per poterlo affermare con certezza».
La Corte Costituzionale ha altresì stabilito non fondate “le questioni proposte con riferimento alla previsione che esclude, in caso di inadempimento dell’obbligo vaccinale e per il tempo della sospensione, la corresponsione di un assegno a carico del datore di lavoro per chi sia stato sospeso; e ciò, sia per il personale sanitario, sia per il personale scolastico”. Questo non equivale a negare il diritto al sostentamento?
E. G.: «La questione dell’assegno da parte del datore di lavoro è stata trovata ‘non fondata’ e tale giudizio è molto grave. Non è più solo una questione procedurale. Tempo fa la Corte Costituzionale ha stabilito, in modo corretto, che per i detenuti deve essere previsto l’assegno sociale (6), ossia che i predetti devono beneficiare di tutte le indennità sociali previste. Ma chi – per scelta o perché ha avuto reazioni avverse – non si è sottoposto alla prima, seconda, terza o quarta dose perché deve essere escluso persino dall’assegno alimentare? Questa decisione è gravissima e non rispetta un principio cardine della nostra Costituzione».
Allarghiamo il discorso aldilà della sentenza della Corte Costituzionale. Ricevete, come Comitato, o lei come avvocato, segnalazioni da parte di persone vaccinate che hanno avuto reazioni avverse e non sono seguite e curate dalla Sanità Pubblica?
E. G.: «Sa quante persone si sono fidate dello Stato e della scienza, come è giusto che sia in un Paese ‘normale’, e si sono trovate di fronte al fatto di essere abbandonate, di diventare invisibili perché in caso di una palese reazione avversa è stato loro risposto che il problema poteva essere motivato da uno stato d’ansia o che non era correlato perché erano trascorsi più di cinque giorni? Questa circostanza, personalmente, la trovo spregevole perché non si può trattare il cittadino come un numero e non correlare i suoi sintomi a una reazione avversa, obbligandolo a spendere sette, otto diecimila euro per fare accertamenti diagnostici successivi all’insorgere del problema, che non gli saranno mai restituiti. Noi stessi, che pure avremmo voluto aprire delle sedi, al fine di aiutare in modo volontario queste persone, abbiamo evitato di farlo, per evitare di essere attaccati dai media e dalle istituzioni, come già avvenuto per il gruppo di medici del comitato terapia domiciliare. Appena qualcuno agisce, nell’interesse dei cittadini, ponendosi contro il sistema, subisce ingiustificate vessazioni (7)».
La Verità (8) ha pubblicato che, dal 1° gennaio al 30 giugno 2022, si sono verificati 525 decessi per milione di abitanti in Italia, 308 in Germania, 372 in Francia, 370 in Spagna, e 455 in UK. Nonostante l’ex Ministro Speranza si auto-congratuli sulle pagine dei quotidiani, non vediamo come vaccino obbligatorio e Tachipirina/vigile attesa siano stati una scelta vincente. E soprattutto ogni giorno, in redazione, registriamo denunce di cittadini che sono abbandonati dai loro medici di famiglia, che si rifiutano tuttora di visitarli o di prescrivere loro alcun farmaco. Vi risulta come Comitato?
E. G.: «Posso confermare. Le persone che continuano a rivolgersi al Comitato Cura Domiciliare, lo fanno perché il medico di famiglia – e lo si nota soprattutto adesso che non ci sono nemmeno più le Usca (9) – spesso dà semplicemente l’indicazione di attendere ed assumere la Tachipirina nell’ipotesi di stato febbrile. Di fronte alla Omicron, che è indubbiamente una variante molto meno grave delle passate, i pazienti – anche perché terrorizzati dai mass media – hanno paura e, non trovando conforto e supporto in presenza di sintomi importanti, si rivolgono a noi. Ma è assurdo che un medico non visiti un paziente Covid perché, dopo quasi tre anni, ha paura di contagiarsi. Come se un vigile del fuoco non entrasse in una casa a salvare delle persone perché è in corso un incendio! Se uno sceglie una professione, deve essere consapevole dei rischi. Ma tutto ciò è quasi una conseguenza della decisione del Ministero della Salute che, a febbraio/marzo 2020, ‘sconsigliava le autopsie’. L’anatomopatologo, che ha studiato per esercitare tale professione e riceve un compenso per farlo, deve sì essere protetto ma non può temere di contagiarsi. Quanto ci è costato in termini di vite umane non aver eseguito subito le autopsie per comprendere quale potesse essere l’approccio terapeutico più adatto alla malattia? Ancora oggi molti medici non visitano i pazienti ma, soprattutto se anziani e con patologie pregresse, questi rischiano di aggravarsi che siano vaccinati o meno. O magari, credono di non potersi aggravare perché hanno fatto più dosi di vaccino, trascurano i sintomi e poi si rivolgono all’ospedale quando è troppo tardi. I numeri della mortalità in Italia per Covid-19 sono inspiegabilmente più alti della maggioranza degli altri Paesi europei».
(1) Per capire meglio cos’è il Comitato Cura Domiciliare Covid, vedasi https://www.terapiadomiciliarecovid19.org/
(2) Di fronte al Parlamento Europeo, Janine Small, presidente della sezione dedicata allo sviluppo dei mercati internazionali della Pfizer, ha affermato: «Mi chiede se sapevamo che il vaccino interrompesse o no la trasmissione prima di immetterlo sul mercato? Ma no. Sa, dovevamo davvero muoverci alla velocità della scienza». Vedasi: https://www.lindipendente.online/2022/10/13/vaccini-mai-testati-sulla-trasmissione-lammissione-di-pfizer-sbugiarda-media-e-autorita/
(3) Per l’intervista all’avvocato Erich Grimaldi in merito ai ricorsi al Consiglio di Stato: https://www.inthenet.eu/2022/01/28/erich-grimaldi-dopo-il-decreto-monocratico-di-franco-frattini/
(4) Si legge nell’articolo de Il Fatto Quotidiano, al quale rimandiamo: “Il deputato di Alternativa (la componente del Misto che riunisce alcuni ex dei 5 stelle) alla Camera, Andrea Colletti, ha depositato un’interrogazione su tre casi recenti, per i quali ravvisa ‘un potenziale se non attuale conflitto di interesse in cui l’interesse personale interferisce con l’interesse pubblico generale, determinando una non terzietà ed imparzialità della decisione assunta’. Parliamo di Michele Corradino, Massimiliano Noccelli e Raffaello Sestini, tre magistrati in servizio al Consiglio di Stato. Ma non solo. Corradino è anche consigliere giuridico del ministero della Difesa, a diretta collaborazione di Lorenzo Guerini. Noccelli, dal 21 aprile scorso, è a Palazzo Chigi come esperto nell’Ufficio per le pari opportunità: compenso lordo quarantamila euro all’anno. Sestini, infine, è passato in un lunghissimo cursus honorum per quasi tutti i ministeri”.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/02/12/porte-girevoli-tra-magistatura-e-politica-la-riforma-dimentica-i-consiglieri-di-stato-possono-avere-incarichi-e-stipendi-ai-vertici-dei-ministeri-senza-lasciare-la-toga/6491123/
(5) I giudici della Corte Costituzionale, da La Verità del 3 dicembre 2022, sono: presidente, Silvana Sciarra, eletta nel 2014 su proposta di Matteo Renzi, allora PD; vicepresidente, Daria De Pretis, nominata nel 2014 dal Presidente Giorgio Napolitano; vicepresidente, Nicolò Zanon, nominato nel 2014 dal Presidente Giorgio Napolitano; Marco d’Alberti, nominato nel 2022 dal Presidente Sergio Mattarella, già consigliere giuridico di Draghi; Augusto Barbera, già politico del PC e poi del PDS, indicato per la nomina nel 2015 dal PD; Emanuela Navarretta, nominata nel 2020 dal Presidente Sergio Mattarella; Filippo Patroni Griffi, eletto nel 2021 dal Consiglio di Stato, già Ministro per Mario Monti e sottosegretario a Palazzo Chigi con Premier Letta; Franco Modugno, indicato per la nomina nel 2015 dal M5S; Stefano Petitti, eletto nel 2019 dalla Corte di Cassazione; Giovanni Amoroso, eletto nel 2017 dalla Corte di Cassazione; Giulio Prosperetti, indicato per la nomina nel 2015 da Angelino Alfano; Luca Antonini, eletto nel 2018 dal Parlamento; Francesco Viganò, nominato nel 2018 dal Presidente Sergio Mattarella; Maria Rosaria San Giorgio, eletta nel 2020 dalla Corte di Cassazione; e Angelo Buscema, eletto nel 2020 dalla Corte dei Conti
(6) Si veda al riguardo: https://www.studiolegaleamp.com/blog/detenuti-e-diritto-alle-indennita-statali/
(7) Si vedano gli attacchi politici, soprattutto del PD, a carico dello studio medico, Lucca Consapevole, che cura gli effetti avversi da vaccino e il long Covid: https://www.inthenet.eu/2022/11/25/lucca-consapevole/
(8) Dati tratti da La Verità: dal 1° gennaio al 30 giugno 2022, in Italia (su una popolazione di 59 milioni di abitanti) si sono registrati 12,5 milioni di contagi e i morti sono stati 31.000; in Francia (su 67 milioni) 20 milioni di casi e 25.000 morti; in Germania (su 83 milioni) 21 milioni di contagi e 25.000 i morti; in Spagna (su 47 milioni) i contagi sono stati 6 milioni e i morti 17.000. Il primo Paese a togliere, in Europa, qualsiasi restrizione, già nel luglio 2021, gli UK (su 67 milioni) ha raggiunto solo i 9 milioni di contagi e i morti si sono fermati a 30.000
(9) Come scrive quotidianosanita.it: “il 30 giugno sono cessati in molte Regioni gli incarichi ai medici delle USCA (Unità speciali di continuità assistenziale) che hanno avuto un ruolo di rilievo nell’aiutare i medici di medicina generale nella gestione sul territorio dei pazienti COVID o sospetti COVID”
venerdì, 9 dicembre 2022
In copertina: La giustizia è bendata per non commettere disparità o per evitare che veda la realtà? Foto di S. Hermann / F. Richter (Gratuito da usare sotto la licenza Pixabay)