La contaminazione tra le arti va in scena a Lucca Visioni
di Simona Maria Frigerio
Ibridare, contaminare, agire trasversalmente alle istanze sociali, artistiche, politiche in maniera creativa. Aprire un teatro 365 giorni all’anno e trasformarlo in cinema per una settimana, abitare un negozio con un’installazione, visitare una torre per guardarsi dentro invece di ammirare il panorama circostante. Suggestioni.
Lucca Visioni, il Festival multidisciplinare organizzato da M.A.T., ha permesso a Lucca, dal 18 al 26 novembre, di immaginarsi diversa, meno votata ai grandi eventi mordi e fuggi o alle vasche dello shopping del pomeriggio festivo. Una città meno bottegaia e borghese e più creativa, con spunti di riflessione per noi abitanti e per la nuova giunta comunale su come farla crescere, preservandone il patrimonio ma trovando un pubblico nuovo, giovane, internazionale per proposte contemporanee che sappiano valorizzare cultura e saperi, scambi e ricerche.
In questo solco ecco il Teatro del Giglio (uno spazio che si apre solitamente per un pugno di serate l’anno con prosa preconfezionata e l’onnipresente Puccini in tutte le salse – lui, che dalla città murata era scappato!), ospitare senza soluzione di continuità per tre giorni Inside, l’installazione di video-arte firmata da Dimitris Papaioannou.
L’interno minimalista, architettonicamente preciso, come un set cinematografico, è perfetto per questo lunghissimo piano sequenza (dove il montaggio è talmente minimale da apparire trucco di prestidigitazione) in cui tutti e ognuno ci vediamo proiettati nella routine asfittica dei nostri ritorni a casa – dopo il lavoro, le vacanze o la spesa. Come ne La recita (O Thiasos) di Thodoros Anghelopulos la ‘rappresentazione’ – qui di semplici azioni quotidiane – è continuamente interrotta, ma non dalla Storia (con la S maiuscola) bensì dall’intrusione di un altro io che non ammette un noi. E come nel grande regista greco rintracciamo la fede nella capacità della messinscena, coadiuvata dalla macchina da presa, di trasformare un quadro hopperiano in un dinamismo plastico costruttivista, qui proviamo il medesimo straniamento brechtiano. Meno marxista, però, e più trascendente. Vi ravvediamo, infatti, una liaison con la rarefazione temporale di Tarkovskij, soprattutto attraverso la critica di Bergson sul concetto di durata, che intendeva come: “incessante progredire del passato che intacca l’avvenire e che, progredendo si accresce. E poiché si accresce continuamente, il passato si conserva indefinitamente”. Suggestioni. O magnifiche ossessioni?
Dal palco del Giglio aperto alla genialità silenziosa di Papaioannou, diparte un percorso multisensoriale tra sette scrigni intermediali. The saddest noise, the sweetest noise è un progetto che abbiamo apprezzato non solamente per la resa ma per la cura e per l’idea di intrecciare spazi diversi – e spesso altri – in un unico discorso pluridisciplinare che fa di Lucca un palcoscenico diffuso di creatività artistica.
Sette scrigni con altrettante tracce musicali, fruibili via cuffia ma anche attraverso un QR Code; sette poesie di Emily Dickinson (corredate da cartaceo in lingua originale e traduzione in italiano); sette reinterpretazioni del tema musicale e delle parole poetiche attraverso oggetti d’arte che attingono alla scultura, alla fotografia, alla pittura, all’assemblage. Dal Giglio al San Girolamo, da Torre Guinigi alle Scuderie Ducali. Tra quelli da noi fruiti, abbiamo particolarmente apprezzato lo scrigno di Roberta Checchi anche perché il lavoro di ricamo, di ricomposizione di elementi naturali e l’uso di tinte autoprodotte ci è sembrato cortocircuito felice di senso col lavoro di Cecilia Bertoni, Danze vuote, installazione inaugurata negli stessi giorni alla Tenuta dello Scompiglio della vicina Vorno.
L’arte crea mondi dialoganti, alle istituzioni comprenderne il potenziale.
Nell’ambito del Festival Lucca Visioni 2022 sono stati presentati:
The saddest noise, the sweetest noise
progetto installativo con tracce musicali composte da Giacomo Vezzani
realizzazione Giacomo Vezzani e Giacomo Pecchia in omaggio alla poesia di Emily Dickinson
opere realizzate dagli artisti Manuela Giusto, Adele Cammarata, Giacomo Dominici, Edoardo Lencioni, Sebastiano Magoni, Roberta Checchi e Matteo Raciti
Lucca, varie location
spazi e orari fruizione installazioni progetto:
Teatro del Giglio
da sabato 19 a sabato 26 novembre, dalle 14.30 alle 18.00
giovedì 24 e sabato 26 novembre anche dalle 20.00 alle 21.00
Teatro San Girolamo
da sabato 19 a sabato 26 novembre, dalle 14.30 alle 18.00
mercoledì 23 e venerdì 25 novembre anche dalle 20.00 alle 21.00
Torre Guinigi
da venerdì 18 a sabato 26 novembre, dalle 10.00 alle 16.00
(accesso alla Torre a pagamento, esibizione gratuita)
Records Shop Sky Stone & Records
da venerdì 18 a sabato 26 novembre, dalle 10.00 alle 13.30 e dalle 15.00 alle 19.30
Scuderie Ducali
lunedì 21 e martedì 22 novembre, dalle 18.00 alle 19.00
da mercoledì 23 a sabato 26 novembre, dalle 15.00 alle 18.00
Inside
Teatro del Giglio
da sabato 19 a lunedì 21 novembre 2022
ideazione e regia Dimitris Papaioannou
nella stanza Thanassis Akokkalidis, Pavlina Andriopoulou, Natassa Aretha, Panos Athanasopoulos, Savvas Baltzis, Ilia De Tchaves-Poga, Nikos Dragonas, Altin Huta, Yorgos Kafetzopoulos, Konstantinos Karvouniaris, Amalia Kosma, Eleftheria Lagoudaki, Euripides Laskaridis, Tadeu Liesenfeld, Konstantinos Maravelias, Yorghos Matskaris, Yiannis Nikolaidis, Christos Papadopoulos, Yiannis Papakammenos, Simos Patieridis, Ilias Rafailidis, Kalliopi Simou, Diogenis Skaltsas, Drossos Skotis, Manolis Theodorakis, Michalis Theophanous, Simon Tsakiris, Sophia Tsiaousi e Vangelis Zarkadas
progettazione set e installazione video Dimitris Theodoropoulos e Sofia Dona
musica K.BHTA
disegno del suono set e installazione video Konstantinos Michopoulos
disegno luci Alekos Yiannaros
costumi Thanos Papastergiou
proiezioni video sul set Inside team
assistente regia e produttore creativo Tina Papanikolaou
direttore tecnico e responsabile produzione Kostas Kefalas
operatori Stelios Kammitsis e Thodoris Michopoulos
correzione colore e consulente tecnico di proiezione Matt Johnson (HAOS Film)
direttore tecnico alla video installazione Manolis Vitsaxakis
responsabile comunicazione e relazioni internazionali Julian Mommert
venerdì, 2 dicembre 2022
In copertina: particolare dello scrigno di Roberta Checchi (foto di Simona Maria Frigerio)