Bocca di rosa al gusto siciliano
di Simona Maria Frigerio e Luciano Uggè
Le donne sono capre: da macello o da riproduzione. Questo il succo di uno spettacolo che profuma di mandarini e rimanda al ruolo della donna nell’Italietta fascista, così ben ritratto in Una giornata particolare di Ettore Scola. La sotto-traccia ‘lirica’ potrebbe essere la poetica di De André – cantore di sante puttane, uomini in cerca di affetto e mogli megere che invidiano nel letto ciò che, a parole e in piazza, disprezzano.
La puttana vergine è del resto un cliché degli anni 60 e 70, qui ben inserito nel clima prebellico del fascismo del “mascelluto, tronfio da esplodere” (1), in una Sicilia abitata da padri/padroni, preti in odore di santità, maîtresse dal cuore d’oro e un padrino senza coppola che pensa di controllare tutto e tutti ma è sterile – di idee e di fatto.
Il ritmo della narrazione mescola scene d’insieme a duetti, richiamando la struttura del melodramma e anche i suoi stilemi. Serpeggia, tra le righe, la leggenda di Colapesce, che si innesta ottimamente in quella di questi due ‘poveri amanti’, Turi e Concetta.
Lo stupro ‘involontario’, però, stona come una campana a morto e, nel 2022, non se ne può più di redimere questi poveri maschi frustrati che, mezzi impotenti, dimostrano il vero volto quando sobillati dal branco.
Nel complesso, uno spettacolo ben strutturato, ottimamente interpretato, con momenti godibili anche e soprattutto a livello coreografico (la scena dei ventagli, l’uso dei manichini, l’imbestialimento finale).
Spaccato di ciò che è stato fino a pochi anni fa il ruolo delle donne in questo nostro Paese arretrato. Carne da macello, angelo del focolare o strega dannata, sia tra la cosiddetta ‘povera gente’ sia tra i borghesi benpensanti, sia nella realtà sia a livello d’immagine: nello squallore di Brutti, sporchi e cattivi come nelle femmine di Fellini, nella Sicilia di Immacolata Concezione come nel Piemonte di Lidia, storia di una masca (bel monologo della Compagnia Salz).
Qualche lungaggine per voler dire troppo. Icastica la chiusura su Colapesce.
Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro di Rifredi
via Vittorio Emanuele, 303 – Firenze
da giovedì 17 a sabato 19 novembre 2022, ore 21.00
Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini presenta:
Immacolata Concezione
drammaturgia e regia Joele Anastasi
con Federica Carruba Toscano, Alessandro Lui, Enrico Sortino, Joele Anastasi e Ivano Picciallo
da un’idea di Federica Carruba Toscano
scene e costumi Giulio Villaggio
light designer Martin Palma
musica originale Scurannu agghiurnannu Davide Paciolla
testo musica originale Federica Carruba Toscano
collaborazione alla drammaturgia Federica Carruba Toscano
contributo drammaturgico Alessandro Lui
video/graphic designer Giuseppe Cardaci
scenotecnica 2C Arte
opere di cartapesta Ilaria Sartini
organizzazione Nicole Calligaris
aiuto regia Nathalie Cariolle
uno spettacolo Vuccirìa Teatro
spettacolo vincitore Teatri del Sacro V
foto Dalila Romeo
(1) da Eros e Priapo, Carlo Emilio Gadda
venerdì, 2 dicembre 2022
In copertina: una scena dello spettacolo (foto gentilmente fornita dall’Ufficio stampa del Teatro di Rifredi)