Caterina Simonelli: un’attrice di razza
di Luciano Uggè
Abbiamo conosciuto Caterina Simonelli nel lontano 2013, quando per la prima volta l’abbiamo applaudita mentre, su un cornicione di una finestra, insieme a un solido Matteo Romoli, interpretava il dialogo scritto dal giovane Laerte Neri e, come regista, innestava flash surreali che spezzavano il racconto, “introducendo, quindi, una nota straniante che, non solo ritma[va] bene l’aspetto dialogico ma rende[va] – come insegnava Brecht – il testo stesso di R… esistere davvero esplosivo, in quanto materia di analisi e critica – e non causa di assuefazione – per uno spettatore che, oggi come ieri”, deve essere più che mai attivo (1).
In questi anni l’abbiamo ritrovata in Real Lear, monologo in parte autobiografico, che si innestava perfettamente sulla tessitura a maglie larghe della tragedia shakespeariana e ne abbiamo apprezzato anche il lavoro di autrice; e poi nuovamente come protagonista di un testo di Marcela Serli, Voglio cambiare lavoro (2), che le permetteva di mescolare due differenti registri – il comico e il tragico – per regalare risate amare (o lacrime dolci) agli spettatori.
Caterina è un’amica e, quindi, non possiamo recensirla ma l’abbiamo vista di nuovo su un palco, spalla a spalla (come nel 2013) nell’anteprima di Tomorrow’s Parties, al San Girolamo di Lucca, e ci è venuta voglia di scriverne. Di dedicare a lei e al suo lavoro un po’ di tempo e un po’ di spazio perché in Italia sono molti gli interpreti bravi che faticano a ricavarsi qualche riga su un giornale e a ricavare dal loro mestiere di cui vivere, eppure R…esistono.
Alla prossima, Caterina, con una delle più belle canzoni di Nico con i Velvet Underground, guarda caso All tomorrow’s Parties:
(1) https://teatro.persinsala.it/r-esistere/7828/
(2) testo integrale su https://www.inthenet.eu/2020/08/07/voglio-cambiare-lavoro/
venerdì, 28 ottobre 2022
In copertina: Caterina Simonelli mentre interpreta un racconto di Simona Frigerio al Mug di Forte dei Marmi (foto di Luciano Uggè).