Primo Cartellone del nuovo corso
di La Redazione di InTheNet
Il 27 settembre, a Firenze, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della nuova Stagione. Sul palco, la dirigenza del Rifredi e del Nazionale della Toscana, partner teatrali per i prossimi tre anni – dal direttore artistico del Rifredi Giancarlo Mordini al Sindaco di Firenze Dario Nardella, da Marco Giorgetti Direttore Generale della Fondazione Teatro della Toscana a Stefano Accorsi, direttore artistico della Pergola.
In conferenza stampa, oltre al programma, si è ribadita l’importanza anche culturale e soprattutto sociale del fare teatro. Purtroppo, sentendo tali affermazioni, ci siamo ricordati dei: “22,2 milioni di euro per un nuovo riscatto culturale delle periferie italiane”, come annunciava a febbraio 2022 l’allora Ministro della Cultura, Dario Franceschini, che aggiungeva: “Musica, danza, teatro, performance e concerti guideranno la ripartenza che ci aspettiamo per questa primavera, che sarà all’insegna dell’arte e dello spettacolo”. Qualcosa però non deve aver funzionato in questi mesi e forse aver disaffezionato per oltre due anni gli italiani alle attività dal vivo, aver pensato di usare i teatri non per le produzioni future ma come hub vaccinali o aule per le scuole superiori, aver investito su piattaforme online e aver perseverato con il distanziamento a oltranza, la paura dell’altro da sé e il green pass può non aver giovato a tale ʻripartenza’ – che, nella pratica, non si è vista.
Ipotesi. Ma adesso entriamo nel merito. Giancarlo Mordini e Angelo Savelli ci hanno sempre regalato bellissimi spettacoli al Rifredi, scelti da loro soprattutto durante il Festival di Avignone. Quest’anno torneranno The Primitals, dal 5 all’8 gennaio 2023 (https://www.inthenet.eu/2022/01/07/the-primitals/) e Walking Thérapie a giugno e luglio dell’anno prossimo (https://www.inthenet.eu/2021/06/11/walking-therapie/), ma non vi saranno novità.
Molte anche le riprese di spettacoli delle passate Stagioni (alcuni già riproposti più volte), prodotti dal Rifredi e tutti diretti da Angelo Savelli. Da I promessi sposi. Ovvero: questo spettacolo non s’ha da fare, co-firmato con Ciro Masella (dal 15 al 17 dicembre) a Il principio di Archimede, anche con la traduzione di Savelli, in scena dal 13 al 22 aprile (https://www.inthenet.eu/2022/04/22/il-principio-di-archimede/); dalla riedizione con Alessandro Riccio nel ruolo che fu di Gennaro Cannavacciuolo del lavoro di Giancarlo Pastore, Io non so chi sei (dal 26 al 30 ottobre) a L’intrusa, su testo di Eric-Emmanuel Schmitt e l’interpretazione di Lucia Poli (dal 22 febbraio al 5 marzo 2023).
In tournée in Toscana, arriverà anche al Rifredi lo spettacolo Pupo di zucchero, firmato da Emma Dante e interpretato da Carmine Maringola (il 4 e 5 novembre), forse più adatto al palcoscenico della Pergola visto il numero degli attori in scena; e, dopo essere stato ospitato l’anno scorso in un’altra sala del Nazionale della Toscana, il Teatro Era (che pare sempre meno aperto, mentre il Workcenter of Jerzy Grotowski è stato chiuso del tutto), ritroveremo Lino Musella in Tavola tavola, chiodo chiodo – dal 9 all’11 febbraio 2023 (https://www.inthenet.eu/2021/12/31/tavola-tavola-chiodo-chiodo/).
Per la comicità la Rimbamband incontrerà Gioele Dix in Manicomic (dal 25 al 27 novembre), mentre per gli spettacoli/concerto andrà in scena Cirano deve morire – riscrittura per tre voci del Cyrano di Bergerac di Edmond Rostand per la regia di Leonardo Manzan (dal 21 al 26 marzo 2023).
Alessandro Riccio sarà protagonista anche di una prima nazionale, Draculazionismo. Lezioni di sangue, dal 28 marzo al 2 aprile 2023 e, in apertura (come in chiusura col succitato Il principio di Archimede), assisteremo a un nuovo spettacolo di Josep Maria Miró, adattamento dal celebre racconto di Fred Uhlman, L’amico ritrovato, prodotto dal Rifredi durante il lockdown, sempre per la regia di Angelo Savelli (in scena dal 12 al 16 ottobre).
E a questo punto sorge il dubbio. Quale il quid in più della partnership con il Nazionale? Tra riprese e repliche, dove vedremmo l’ampulso al radicamento sociale, al teatro contemporaneo, a registi e compagnie under 40 (diciamo…), a testi, storie ed esperienze di quella periferia con la quale il Rifredi ha sempre dialogato – e bene – per decenni, senza bisogno di partnership? Non basta una conferenza stampa a fare la differenza, occorre il Cartellone e occorrono soprattutto i progetti, come quello attivato l’anno scorso dal solo Rifredi con gli istituti superiori, ossia Banco di prova di Edoardo Zucchetti. E, vista la presenza del Nazionale e i maggiori finanziamenti, avremmo voluto dieci di quei progetti e altrettante produzioni di giovani compagnie. Solo allora, forse, avrebbe senso lamentarsi dei risultati delle elezioni (come sottinteso a più riprese in conferenza stampa): si perde la partita perché si è smesso di allenarsi e di scendere in campo – il che costa sudore, fatica, impegno a lavoro (quello che il Rifredi ha sempre profuso nel suo quartiere bello e popolare).
Più o meno tutto. Pochissime novità e, forse, a parte Immacolata Concezione dei Vuccirìa Teatro (dal 17 al 19 novembre), che ha vinto la quinta edizione dei Teatri del Sacro, poche anche le Compagnie di ricerca e innovazione.
venerdì, 14 ottobre 2022
In copertina: Il palco del Rifredi durante la conferenza stampa.