La Certosa della Val Graziosa di Calci ospita le Metamorfosi di Ovidio
di Luciano Uggè
Nel lontano 1366 in quel della Val Graziosa si fonda un convento che, nei decenni successivi, estenderà le sue spire fino a inglobare il monastero benedettino dell’isola di Gorgona. Poi, tra Sei e Settecento, la Certosa si concentrerà su se stessa rivestendosi delle volute barocche che impreziosiscono il prospetto della chiesa, a cui si accede da una scalinata a doppia rampa.
Qui sedevano, come ne Il nome della rosa, su stalli lignei che si affastellano lungo le pareti, i monaci, mentre una magnifica parete intarsiata a marmi policromi separava quest’area destinata al clero da quella dei conversi. E poi vagando (se riuscirete mai a trovarla aperta al pubblico, sic!) giungerete alla Foresteria Granducale e al refettorio gravidi dei loro affreschi.
L’ala ovest della Certosa ospita, al contrario, il Museo di storia naturale e del territorio dell’Università di Pisa (con regolari orari di apertura), ed è da qui che, in un’afosa serata di fine luglio, il pubblico di Metamorfosi ha la possibilità di accedere almeno all’ampia corte d’onore della Certosa per entrare nel favoloso mondo di Ovidio, abitato da Eco e Narciso, Aracne, Orfeo ed Euridice.
Il teatro si ritaglia un fazzoletto di prato dell’antico monastero mescolando mito e contemporaneità, fabula ed exemplum, insegnamento filosofico e pratica ecologista. Avere cura di ciò che si ama, Terra compresa, e della qualità del tempo che ci resta, è il monito che si porta con sé al termine del breve percorso nello spazio e nel tempo.
Come Alice apprendeva dal Bianconiglio, quando gli chiedeva: «Per quanto tempo è per sempre?», la risposta resta: «A volte, solo un secondo».
La performance site-specific si è svolta nell’ambito del Monte Pisano Art Festival:
sabato 30 luglio 2022, ore 21.00
Certosa della Val Graziosa
via Roma, 79 – Calci (PI)
Metamorfosi
Un progetto Chronos3
(per 50 spettatori a replica)
venerdì, 26 agosto 2022
In copertina: La Certosa di Calci (foto di Simona M. Frigerio).