Oltre le tigri di Mompracem
di Luciano Uggè
La capitale della Malaysia, Stato peninsulare asiatico (che occupa anche una parte dell’isola del Borneo), è in realtà un pugno grattacieli che si estendono su un’area abbastanza limitata, una stretta maglia di vie per lo shopping e le bevute nel distretto di Bukit Bintang (la religione ufficiale e praticata è l’Islam e la popolazione locale sembra osservante) e, a lambirne i lembi frastagliati, ampie macchie di giungla. Oltre alle Torri (rese famose dal romantico Entrapment – con la coppia Sean Connery e Catherine Zeta-Jones), i luoghi di maggiore interesse sono il Museo d’Arte Islamica della Malaysia e il Museo Nazionale.
Le Torri Petronas, edificate in soli tre anni e ideate dall’architetto César Pelli, sono alte 452 metri, hanno un ponte che le unisce a 171 metri dal suolo e sono circondate da un giardino piccolo ma lussureggiante, nel cui laghetto artificiale, dopo il tramonto, si possono ammirare giochi d’acqua e luci a entrata libera. All’orizzonte è sempre ben visibile anche la KL Tower, o Menara Kuala Lumpur, costruita in cima alla collina di Bukit Nanas, alta 421 metri con terrazzo panoramico a quota 335 e ristorante girevole a 282 metri.
All’interno dei giardini botanici Perdana, e nei pressi della Moschea Nazionale (la Masjid Negara, un edificio abbastanza anonimo degli anni 60), si estende uno tra i migliori musei di Arte Islamica al mondo. Inaugurato verso la fine degli anni 90, come le Petronas, vi si conservano ben 7 mila reperti di arte sacra oltre a una serie di manoscritti antichi. La fusion nell’architettura del palazzo ha qualcosa di magico: sebbene lineare e minimalista, le cupole turchesi all’esterno e quelle rovesciate all’interno riescono a trasmettere il senso e il rispetto per le forme tradizionali islamiche unite a una sorprendente modernità. Su quattro piani, indubbiamente di grande valore la collezione di gioielli – dal gusto raffinato. Accanto, ceramiche, vetri e tessuti, oltre alla ricostruzione di una sala ottomana del 1802. Da non perdere anche le sezioni dedicate all’arte islamica dei Paesi confinanti – quali il subcontinente indiano e la Cina.
Il Museo Nazionale (o Muzium Negara), è stato aperto al pubblico in epoca precedente (nel 1963 per l’esattezza) e sia il suo involucro sia il suo contenuto e gli spazi che lo ospitano risentono di un’impostazione espositiva più antiquata. Delle quattro gallerie si segnala soprattutto la sezione archeologica – con testimonianze del periodo preistorico nell’area.
Più interessante della Moschea Nazionale, quella del Sultano Abdul Samad Jamek, tra le più antiche della città. Soprattutto nella stagione delle piogge, pare sorgere dalle acque essendo stata edificata, nel 1909, alla confluenza dei fiumi Klang e Gombak. A firmarla l’architetto Arthur Benison Hubback, che ha altresì progettato, sempre nel periodo coloniale, l’altrettanto immacolata ex Stazione Centrale, completata nel 1910.
La notte a KL è appannaggio delle luci e dello shopping (molto a Stelle Strisce, come si potrà notare dall’allestimento del maggior centro commerciale in copertina), ma la Torre KL è visitabile anche di giorno con una salita a piedi che, visto il caldo umido che contraddistingue la Malaysia, può essere decisamente un’impresa.
venerdì, 19 agosto 2022
In copertina e nel pezzo: Foto di Simona Maria Frigerio e Luciano Uggè (tutti i diritti riservati, vietata la riproduzione).