Supera se stessa la mostra internazionale di arte in carta
di Simona Maria Frigerio
Se fosse il materiale a fare il pregio di un’opera, ovviamente una statua in cartone o in creta non avrebbe alcun valore. Ma se la Fontana di Duchamp (la cui copia fa bella mostra di sé al Centre Pompidou) era un semplice orinatoio di porcellana firmato R. Mutt, è chiaro che la qualità artistica e il valore di un un pezzo stanno altrove.
Lucca, da quasi quattro lustri, ospita, con cadenza più o meno biennale, LuBiCa, la mostra internazionale di arte, architettura e design in carta e cartone, che ha il pregio di abitare la città murata con opere di artisti internazionali e che elegge alcuni siti indoor (quest’anno Palazzo Ducale e Villa Bottini) per ospitarne altre – tendenzialmente le più delicate e fragili o, comunque, quelle che possono giovarsi anche dalla scenografica ambientazione che può fare loro da sfondo (pensiamo soprattutto alla cinquecentesca Villa Bottini con pareti affrescate da scene mitologiche e allegoriche firmate da Ventura di Salimbeni). E proprio da questi ampi saloni, vi consigliamo di iniziare la vostra visita. Qui troverete, al pianterreno, le creazione di design di moda di alcune artiste di particolare originalità. Se le acconciature e i costumi rococò di Alicia Olaya vi delizieranno invitandovi a un viaggio a ritroso nel tempo, Paola Bazz – grazie a un pizzico di ironia – vi affascinerà con le sue creazioni che sconfinano nel non-figurativismo (Quella che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla) e Sara Lovari vi farà salpare verso rimandi allegorici che coniugano oggetti marinari, come le reti da pesca o le conchiglie di carta, con l’uso straniante di carte antiche (francobolli, mappe e buste). Il ‘montaggio delle attrazioni’ dell’artista aretina pare rimandare alla spedizione di quelle lettere che, via mare, portavano a migliaia di chilometri di distanza pensieri, narrazioni, sentimenti e speranze in tempi in cui la rete non era ancora quella web. Poco oltre espone Caterina Crepax, i cui abiti paiono costumi teatrali dotati della medesima originalità e attenzione per i colori e le fogge di quelli di un Luzzati – e noi possiamo immaginare di trovarci di fronte ai personaggi de L’uccello di fuoco di Stravinskij o Il Flauto magico di Mozart. Prima della sfilata statica, vi consigliamo di prestare particolare attenzione ai lavori di Anna Maria Scocozza che riesce a realizzare – dalla Lingerie poetica a Fetus. Il corpo dell’universo – creazioni di ineguagliabile levità, grazie alla padronanza dei materiali unita a una concettualizzazione da non sottovalutare. Pregevolmente ‘veneziane’ e, nel contempo, fiabesche le maschere di Rosanna Rotondi. Infine, nei sotterranei di Villa Bottini, il focus sulla Germania che mette in mostra alcune (purtroppo poche) opere quanto mai urticanti di Joanna Buchowska, tra le quali segnaliamo Empty Town & d. Prayer 2 – in cui la tecnica mista su carta rimanda inevitabilmente ai lavori degli anni 70, quali quelli di Mario Schifano.
La seconda location è Palazzo Ducale – sede anche della Provincia di Lucca e la cui attuale sistemazione è frutto di una serie di edificazioni e parziali distruzioni dovute ai marosi politici affrontati dalla città fin dalla fine del Trecento. Il primo salone è occupato dalla statuaria di Chadwick Meyer: queste donne ‘che corrono coi lupi’ colpiscono per la loro espressività, forza e bellezza – un inno alla figura femminile a ogni età e in ogni gesto, da quello quotidiano a quello di rivolta. Galina Manikova conquista per la leggerezza dei suoi pannelli che ci immergono nelle luci e ombre di giardini di carta – e la mente corre alle immagini in bianco e nero dei boschi di Jean Epstein de La Chute de la Maisono Usher, o si tuffa nell’universo/mondo racchiuso in un mallo di noce di Jenny Lee Robinson: scorre sangue o semplice linfa vitale nelle nostre vene? E ancora, nell’ampio salone due aquile stanno per spiccare il volo mentre un gorilla mostra una continuità con gli affreschi alle spalle che ci rammenta come l’homo sapiens e il gorilla condividano un Dna simile per un buon 30%. Di sala in sala si scoprono sempre nuove tecniche e una molteplicità di sguardi sulla realtà che affascina: si pensa di non poter subire ulteriori fascinazioni e si rimane stupiti nello scoprirsi nuovamente colpiti.
Mark Curtis Hughes usa il papercut per raccontarci a noi stessi con il tratto nervoso della Die Brücke. Mentre Susanna Snellman-Siren, utilizzando una tecnica mista che sfrutta anche la cartapesta, realizza piccole sculture femminili di squisita poesia ai confini del fantastico (e nella stessa Lucca, fatte con la creta, ci vengono in mente le sculture di Viviana Natalini). Vicini per gusto e suggestione sentimentale alle foto post mortem di epoca vittoriana, i ritratti di Liezette Gerrits, realizzati con un peculiare gioco di luci e ombre. Se INK Sonntag-Ramirez Ponce taglia la carta, invece della tela, con effetto prospettico e metaforico metateatrale, l’ultima suggestione ci porta nel mondo dell’infanzia perduta con una splendida successione di lanterne magiche di Layla May Arthur e, immancabile, il memento mori di Carlo Daniele Urgese rimanda alla fugacità/caducità dell’esistenza ma altresì della bellezza e, in rosa, fa molto pop art.
Tra le opere in mostra outdoor, in piazze, vie e sotto le porte che caratterizzano la città murata, non perdete (soprattutto di notte, grazie anche all’illuminazione artificiale che ne esalta i movimenti e l’espressività) Simbiosi/Symbiosis di Olivier Bertrand in piazza San Michele.
Unica pecca, il sito della manifestazione che non mostra opere e artisti e ha un fastidioso pop-up con la mappa che interrompe, su cellulare, qualsiasi ricerca (al contrario, ad esempio, di quello del PhotoLux Festival, sempre molto preciso e fruibile).
LuBiCa 2022
Mostra biennale di arte, architettura e design in carta e cartone
XI edizione
Lucca, sedi indoor
Palazzo Ducale
Cortile Carrara, 1
e Villa Bottini
via Elisa, 9
sedi outdoor nel centro cittadino
fino a domenica 25 settembre 2022
orari: dalle ore 10.30 alle 19.00
(il piano nobile di Villa Bottini non sarà più visitabile a partire dal 22 settembre)
venerdì, 12 agosto 2022
In copertina: Olivier Bertrand, Simbiosi/Symbiosis, piazza San Michele, Lucca (foto di Simona Maria Frigerio).