L’Italia affonda nel ridicolo
di Simona Maria Frigerio e Luciano Uggè
Un tempo la domanda di Totò era: «Siamo uomini o caporali?», oggi si potrebbe tradurre: «Meglio disoccupati o sfruttati?». A livelli culturalmente più alti, in Aspettando Godot c’era Pozzo che teneva al guinzaglio Lucky, mentre ne Il Servo di Joseph Losey, Hugo dominava il padrone, Tony (ma erano altri tempi).
Il 30 maggio il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, intervenendo all’assemblea di Assolombarda, non si è reso conto di rischiare il ridicolo quando ha affermato:
“È vero, noi dobbiamo pagare di più, dobbiamo valorizzare i giovani, abbiamo le nostre colpe ma noi quando cerchiamo i giovani abbiamo la concorrenza del reddito di cittadinanza”. La notizia riportata senza commento da Il Sole 24 Ore andrebbe però analizzata – se si rivendichi di essere giornalisti – e non diventare l’ennesimo chiodo sulla bara del reddito di cittadinanza.
Da Agendadigitale.eu apprendiamo che il reddito è sospeso dopo due rifiuti di assunzione (mentre il presidente Bonomi parla ancora di tre) ed è assegnato a chi presenti un reddito Isee familiare inferiore a 9.360 euro all’anno (e, quindi, probabilmente non giovani single in cerca di prima occupazione bensì famiglie con effettivo disagio economico o anziani che non potrebbero comunque lavorare). Infine, “nei primi quattro mesi del 2022 sono stati 1.522.879 i nuclei che hanno ottenuto almeno una mensilità del sostegno (di cui 1.387.454 per il solo reddito di cittadinanza e 135.425 la pensione di cittadinanza), per un totale di 3.362.180 persone e un’erogazione media nazionale di 558,17 euro”. Al che bisognerebbe chiedere sempre al succitato presidente Bonomi quale genere di stipendio offrano che non sia competitivo con 500 euro.
Ma entriamo ancor più nel merito delle poche righe del leader di Confindustria, in cui si ammette che gli imprenditori dovrebbero pagare ‘di più’, per far presente che, come scriveva ItaliaOggi.it a dicembre 2021: “Negli ultimi trent’anni di globalizzazione, tra il 1990 e oggi, l’Italia è l’unico Paese Ocse in cui le retribuzioni medie lorde annue sono diminuite: -2,9% in termini reali rispetto al +276,3% della Lituania, il primo Paese in graduatoria, al +33,7% in Germania e al +31,1% in Francia. Lo ricorda il 55° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese”. Ma se 500 euro mensili sono più appetibili di uno stipendio, viene da pensare che quel ‘di più’ sia un eufemismo.
Dopodiché l’ultima domanda che dovrebbero farsi gli italiani è se si possa considerare una cifra così misera una forma di reddito e non un obolo di povertà. Per essere davvero un incentivo virtuoso a un aumento delle retribuzioni (così come dovrebbe fungere, al contrario, da calmiere l’offerta di servizi sanitari o sociali pubblici rispetto a quelli privati), il reddito di cittadinanza dovrebbe consentire una vita dignitosa e non una sopravvivenza di stenti.
Le nostre sono semplici domande. Ai lettori rispondere distinguendo la retorica dai fatti. Siamo uomini o Lucky?
venerdì, 10 giugno 2022
In copertina: Foto di Tiểu Bảo Trương da Pixabay.