Fake news e autentici buchi di bilancio
di Simona Maria Frigerio
La Rai continua a imperversare con i suoi spot di pubblicità progresso contro le fake news, talmente ripetitivi e pedagogici da rasentare l’indottrinamento o il ridicolo. Nel frattempo, però, sulle menzogne a mezzo stampa ufficiale non ci risulta essere stata pubblicata alcuna smentita dai colleghi o dalle testate coinvolte nella campagna mediatica pro-vaccinazione dell’ultimo anno e mezzo.
Facciamo solamente un paio di esempi per chiarire come sia la reale situazione in due Stati quali il Regno Unito e l’Italia.
Ricordate i titoli terrorizzanti della stampa italiana blasonata del luglio 2021, solo pochi giorni dopo l’annuncio del ‘libera tutti’ di Boris Johnson e, quindi, quando sarebbe stato statisticamente impossibile comprovare le affermazioni (1)? Per mesi la stampa ha continuato a riportare di scaffali vuoti (la nostra corrispondente che vive a Londra da quasi dieci anni nega vi sia mai stata carenza di alimentari) e di sicure impennate nella mortalità – Nurse24.it citava, circa le previsioni degli specialisti, il 23 settembre 2021: “Pericoloso ed immorale, scrivevano al Primo Ministro inglese gli uomini di scienza contrari alla riapertura della società. La Lettera è stata un forte atto di accusa verso una strategia avventata perché per riaprire nel modo in cui ha deciso il Regno Unito ci dovrebbe essere una pandemia sotto controllo ed una popolazione maggiormente protetta con la copertura vaccinale”.
Nonostante le prese di posizione della stampa nazionale e della comunità scientifica internazionale, a febbraio 2022 (quando in Italia si era introdotto il green pass super e si imponeva l’obbligo vaccinale per categorie e per gli over 50, sospendendo dal lavoro senza retribuzione migliaia di italiani con il beneplacito dei sindacati confederali), Il Sole 24 Ore titolava – il 15 febbraio per l’esattezza: “Gran Bretagna, 46.186 nuovi casi e 234 morti. Morti sotto la media pre-pandemia” (rimandiamo all’intero trafiletto: https://www.google.com/amp/s/amp24.ilsole24ore.com/pagina/AEKv58DB).
Oggi, mentre la Corte Costituzionale deve decidere sulla legittimità dell’obbligo vaccinale basterebbe confrontare le politiche dei due Paesi e i risultati a livello di contagio e mortalità, oltre che di coesione sociale e benessere psicologico delle popolazioni, per rendersi conto di chi abbia avuto ragione. Ma non ci risultano smentite e scuse né da parte del Governo né dei mass media – ormai impegnati, dopo la peste suina, ad accalorarsi con il vaiolo delle scimmie (e immaginiamo che a breve avremo anche il ‘tifo della biscia’, tra l’altro più comune del primate nella nostra area geografica).
Puntare tutto sugli hub vaccinali e sull’inoculo ripetuto e generalizzato, però, ha comportato aumenti di spesa spropositati e quello che non si è voluto ammettere e di cui non si discute è accaduto. In un Paese dove nel 2016 (il censimento più recente che siamo riusciti a reperire in rete) morivano quasi 180 mila persone l’anno di cancro, la diagnostica (indispensabile alla prevenzione ma anche alla determinazione della gravità della malattia) è diventata una chimera. Uno tra gli esempi più eclatanti è quello della regione ‘rossa’ (o meglio, in rosso?) par excellence. Mentre gli hub vaccinali vanno deserti – con buona pace del Governatore Giani che già ventila di estendere la quarta dose a tutti i toscani, indipendentemente dall’efficacia, dalla sicurezza e dall’autodeterminazione sul proprio corpo dei cittadini (2) – mancano all’appello quasi una cinquantina di radiologi – dato il blocco delle assunzioni per carenza di fondi – e si deve attendere sei mesi prima di poter fare una RMN o percorrere oltre 150 km in regione (il caso non è solo quello qui descritto: https://www.google.com/amp/s/www.lanazione.it/massa-carrara/cronaca/serve-una-risonanza-magnetica-appuntamento-fra-sei-mesi-ma-a-oltre-150-km-a-poggibonsi-1.7525517/, dato che la medesima situazione si registra, ad esempio, a Lucca, mentre a Pescia stanno dismettendo pezzo a pezzo l’intero ospedale).
Ma cosa c’entrano le patatine britanniche con le risonanze magnetiche toscane, vi domanderete voi.
Ebbene, il non voler ammettere il fallimento economico e sanitario nel quale sta affondando l’Italia, che ha portato avanti oltre ogni ragionevolezza obblighi e restrizioni senza ottenere, né in uno né nell’altro campo, risultati migliori del Regno Unito (anzi, si attesta tra i Paesi che hanno fatto e stanno facendo peggio), a settembre potrebbe portare a nuovi obblighi e restrizioni (altrettanto inutili) con la complicità di mass media che hanno prodotto terrore e fake news, mentre i conti sempre più in rosso delle regioni li pagheranno i contribuenti con esami da fare a proprie spese nel privato, o rinunciando a quella diagnostica che potrebbe ancora salvargli la vita. Ma non solo, dato che un’economia al tracollo e un’inflazione galoppante depaupereranno ancor di più i cittadini, immaginiamo che anche introiti fiscali più esigui ricadranno in sempre minori servizi pubblici e consumi privati.
La spirale della stagflazione è iniziata?
(1) prendiamo solo un esempio da La Repubblica https://www.repubblica.it/esteri/2021/07/22/news/regno_unito_autoisolamento_crisi_coronavirus_covid_scaffali_vuoti_supermercati_sanita_boris_johnson_freedom_day_giorno_della-311248551/
(2) https://www.toscana-notizie.it/-/giani-su-quarta-dose-siamo-la-prima-regione-a-partire-e-a-settembre-saremo-pronti-a-farla-a-tutti-
venerdì, 3 giugno 2022
In copertina: Immagine di Alexas Fotos da Pixabay.