No Camp Darby prosegue la mobilitazione
di La redazione di InTheNet
Pisa, sabato 28 maggio. Dopo la veemente presa di posizione della cittadinanza e delle associazioni locali contro l’espropriazione di una vasta area del Parco di San Rossore per edificarvi (con i fondi del PNRR) le sedi del I° Reggimento Carabinieri paracadutisti Tuscania e del Centro Cinofili – adducendo, tra l’altro, che rientrassero nel sistema di difesa nazionale – si è tenuta il 23 maggio scorso un’assemblea pubblica presso la Leopolda, alla quale hanno partecipato il sindaco di Pisa, Michele Conti, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, il presidente della Provincia di Pisa, Massimiliano Angori, e il presidente del Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli, Lorenzo Bani, oltre, ovviamente, alla cittadinanza. Come dichiarato da uno dei membri del Comitato No Camp Darby, la risposta degli abitanti di Coltano presenti è stata indubitabilmente di opposizione al progetto.
Il giorno successivo a tale assemblea, il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha, al contrario, firmato un nuovo Decreto nel quale all’articolo 1 si stabilisce che: “Presso il Ministero della difesa è istituito il tavolo operativo interistituzionale con il compito di individuare soluzioni volte a rilocare le sedi del Gruppo Intervento Speciale, del 1° Reggimento Carabinieri paracadutisti Tuscania e del Centro Cinofili sul territorio del Comune di Pisa, valutando l’opportunità di inserire il borgo di Coltano nel progetto attraverso la rigenerazione urbana degli immobili di proprietà pubblica”; e all’articolo 2 si specifica che: “Il tavolo di cui all’articolo 1 può svolgere le proprie funzioni anche presso gli enti territoriali ivi indicati, è presieduto dal Capo di Gabinetto del Ministro della difesa ed è composto da qualificati rappresentanti degli organismi, degli Enti e dei Comandi appresso indicati:Task Force Difesa per la Valorizzazione Immobili, l’Energia e l’Ambiente; Comando generale dell’Arma dei Carabinieri”; oltre agli enti locali e al Consiglio superiore dei lavori pubblici.
Il Comitato No Camp Darby, che ha aderito anche alla manifestazione del 2 Giugno No Base – Né a Coltano né altrove!, di fronte a questa palese ostinazione del Governo a non voler ascoltare la popolazione – e del resto, in Italia la volontà degli elettori è blandita solamente in periodo elettorale e calpestata nei successivi cinque anni – denuncia come non solamente gli edifici pubblici di Coltano siano stati abbandonati all’incuria, ma anche proprietà storiche presenti nell’area – quali la Stazione Radiotelegrafica Marconi (già bene culturale) – e l’intera zona di Ospedaletto dove sono presenti capannoni e fabbriche che, a causa della delocalizzazione, oggi languono fatiscenti restituendo una sensazione – e una realtà – di degrado ambientale e di ristagno economico.
L’allarme lanciato dal Comitato è che non si baratti la militarizzazione del territorio con qualche fondo da destinarsi al recupero degli edifici pubblici e che, al contrario, dando ascolto alla volontà della popolazione locale si investa su una rigenerazione degli edifici pubblici ma anche sulla bonifica dell’area – afflitta dalla presenza dell’ex inceneritore e di una serie di ecomostri abbandonati – e su una riqualificazione, secondo la vocazione propria della zona, che punti su agricoltura biologica, allevamento e valorizzazione del patrimonio ambientale del Parco di San Rossore.
venerdì, 3 giugno 2022
In copertina: Manifestazione di fronte a Camp Darby del 23 aprile 2022.