Giorgio Rossi rincontra Andrea Pazienza
di Luciano Uggè e Simona Maria Frigerio
Era il 1984, a Montepulciano, quando Pazienza e Rossi si incontrano per caso. Da quell’amicizia nasce un fondale di sette metri per dodici per la coreografia Dai Colli, realizzata per l’Inteatro festival di Polverigi. Questa ormai è storia. Il rapporto di amicizia tra i due continua e si interrompe qualche anno dopo, solo con la morte di Pazienza – malore o overdose non ha importanza, visto che lui, la sua morte, l’aveva già scritta nella graphic novel, Gli ultimi giorni di Pompeo.
Pompeo è la dantesca discesa negli inferi dell’eroina trascritta, come in un diario (sul palco a tre voci o, meglio, due voci e un corpo/stella danzante), con il medesimo alternarsi di linguaggio alto e basso, lirismo e scabrosità del poema trecentesco, e il medesimo bisogno di raccontare un universo del quale si è stati solo frammenti – ma frammenti importanti.
L’eroina protagonista (come in Stasera sono in vena, di e con Oscar de Summa) per un’intera generazione che si perse mentre lottava per la rivoluzione. Il potere inondò le strade di brown sugar e le piazze si svuotarono. Erano gli anni Ottanta. Vent’anni dopo mise in scena La notte delle matite spezzate alla Diaz e a Bolzaneto per mettere nuovamente a tacere il dissenso che stava montando. Il potere sa come auto-tutelarsi e chi lo vede nudo, nauseante e osceno, non può che rivoltarvisi contro o rimanerne schiacciato.
Andrea Pazienza brillava nel suo spleen liricamente decadente e Bonechi, Goretti e Rossi non fanno sconti, restituendo quell’universo ai limiti del surreale ma visceralmente reale, sostituendo al tratto del disegno la magia della danza e così, traslando per la scena, l’autobiografia poetico-politica di un disegnatore/narratore di rara compiutezza e classicità.
Un’epopea che travalica l’autofinzione, oggi di moda, per toccare i vertici di una Yourcenar che entra nella pelle del suo Adriano per amare Antinoo.
Non chiedetevi quanto ci sia di vero, sentitene solo la struggente autenticità.
Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Fabbrichino
via Piero Gobetti, 79 – Prato
domenica 1° maggio 2022, ore 16.30
Gli ultimi giorni di Pompeo
di Andrea Pazienza
di e con Massimo Bonechi, Riccardo Goretti e Giorgio Rossi
da un’idea di Riccardo Goretti
con l’amichevole consulenza di Marina Comandini in Pazienza
con la partecipazione speciale di Lucia Poli e David Riondino
sound e light design Giacomo Agnifili
costumi Chiara Lanzillotta
assistente alla regia Tommaso Carovani
consulenza grafica Stefano Roiz
produzione Teatro Metastasio di Prato e Associazione Sosta Palmizi
in collaborazione con STA – Spazio Teatrale Allincontro
(prima assoluta)
venerdì, 27 maggio 2022
In copertina: Una scena de Gli ultimi giorni di Pompeo di Andrea Pazienza, foto di Stefano Roiz (gentilmente fornita dall’Ufficio stampa del Teatro Metastasio).