Sandrone Dazieri e il suo alter ego
di Simona Maria Frigerio
Torna il bel tempo e, sebbene sia ancora troppo presto per parlare di ‘giallo estate’, una domenica pomeriggio sotto un albero in campagna o in un parco è già a portata di mano. Di conseguenza, sul nostro vecchio plaid molto British, eccoci a scegliere tra alcuni titoli tascabili quello del quarto romanzo, dei sei che ci risultano pubblicati, dedicati al ‘gorilla’ alias Sandrone Dazieri alias – in parte – lo stesso scrittore all’epoca della militanza al Leonca di Milano.
Di Dazieri, nel 2012 avevamo applaudito l’audiodramma noir, Le madri atroci, registrato (e trasmesso solo via audio) in diretta dal Teatro Elfo Puccini di Milano, nell’ambito di un curioso e godibile progetto – Autorevole, un on air/on stage/on line ideato da Fonderia Mercury e Sergio Ferrentino (a cui collaborarono anche altri noti autori, quali Carlo Lucarelli, Pino Corrias, Massimo Carlotto e Andrea Bajani).
Il karma del gorilla (di cui non sveleremo la trama e tanto meno il finale, essendo un noir) è una delle migliori letture di genere che ci sia capitata nell’ultimo periodo. Non conoscendo né i romanzi anteriori né quelli posteriori, possiamo tranquillamente affermare che è godibile in sé. Come in ogni ‘saga’ (o serial) che si rispetti, qualche personaggio può dirsi ricorrente ma essendo sempre perfettamente funzionale alla narrazione in atto e tratteggiato, da Dazieri, quel poco o quel tanto che basta alla stessa, non si sente la mancanza di ciò che, al momento, non si è ancora letto.
Il gorilla/Dazieri del titolo e protagonista della serie (del tipo Dr. Jekyll e Mr. Hyde) è un tipico personaggio da hard boiled. Pur non essendo un Adone le donne gli cadono ai piedi, il suo cliente è il solito riccone malato, i pestaggi abbondano come le bevute tipiche degli autori e sceneggiatori hollywoodiani degli anni d’oro del noir, mentre l’autoironia pareggia i conti con le incongruenze palesi. Per capirsi: molto Raymond Chandler.
Di altrettanta buona fattura e qualità, l’ambientazione. La Milano delle case occupate e dei centri sociali, più che da bere da vivere, magari meno ‘esteticamente bella’ – ovvero uguale a tutte le altre metropoli, a causa del restyling degli architetti vip – ma originale, unica nel suo genere e vivibile non solo per i figli di papà, quella Milano è tratteggiata con finezza e permette di rintracciare nel passato del protagonista (ma anche dell’autore) i semi della sua visione del presente – caustica, lucidamente critica e un pizzico disillusa.
Il noir regge fino alla fine. E, a parte un’entrata in carcere rocambolesca e un ripescaggio in mare un po’ troppo da Rambo 2 – La vendetta, un libro godibile e persino credibile dalla prima all’ultima pagina.
venerdì, 6 maggio 2022
In copertina: Un particolare della copertina nell’edizione Mondadori.