L’opinione
di Simona Maria Frigerio
L’opinione della Nato, degli Stati Uniti e del potere politico italiano uniformemente monocolore la conosciamo tutti.
La Russia, governata da un ‘tiranno’ e, comunque, pericolosamente anti-europeista, anti-atlantista e anti-statunitense ma con un lumicino di democrazia che l’Occidente vorrebbe trasformare in fiaccola – salvo conti meno del due di picche e, comunque, molto meno dell’attuale Partito Comunista e, comunque, non sia facile, come in Bolivia o in Ucraina, orchestrare nel Paese un colpo di Stato – ha attaccato uno Stato pacifico, democratico, economicamente e politicamente stabile, florido e privo di debiti e di imprenditori ammanicati col potere (che, da queste parti, soprannominiamo oligarchi). Un bucolico fiorellino sul territorio europeo governato con saggezza da un nuovo Gandhi – e, infatti, da La Stampa apprendiamo: “il leader ucraino conquista la cover del libro dedicato ai monologhi che hanno fatto la storia e scalza JFK” – quello che faceva scoppiare la Terza guerra mondiale se i russi avessero messo i missili a Cuba, per intenderci. “Prima di lui figure fondamentali come Gesù, Buddha, Socrate, Gandhi, san Francesco, Martin Luther King, Nelson Mandela”. Un leader che difende il sacro suolo della Rus’ (quella nera e giusta) dai cosacchi che abbevererebbero i loro cavalli a Kiev (invece che nelle fontane di San Pietro), coadiuvato dalle forze della democrazia, che in questi anni hanno strenuamente portato la pace con le loro armi e le loro bombe ‘intelligenti’ a Belgrado come in Iraq, in Afghanistan come in Libia, in Somalia come in Siria, per non dir nulla della idilliaca Colombia, del pacificato Yemen, del solare Sahara Occidentale o della florida (con la minuscola) Palestina – per sempre grate del loro appoggio.
L’happy ending sarà il ristabilimento dell’ordine mondiale capitalistico made in Us/Uk, con piccolo scotto di monopolio economico, sanzioni ai recalcitranti, pensiero unico conculcato da spot Rai che rasentano l’ossessivo-compulsivo – peggio della mascherina negli incubi del nostro Ministero della Sanità (pardon: della Salute… di Stato) – e del bombardamento, ma a scopo terapeutico, delle isole Salomone – o di chiunque indispettisca il manovratore a stelle e strisce.
Come sarebbe facile abbandonarsi all’ennesima illusione salvifica… ma sarà che noi siamo stati in ex Jugoslavia in tempi non sospetti, o che abbiamo parlato con un croato renitente alla leva che non voleva sparare contro il vicino di casa, né musulmano né serbo; sarà che abbiamo ripercorso il sentiero di Hồ Chí Minh; sarà che eravamo a Genova nel 2001 e non vedemmo le false molotov ma vedemmo il sangue vero; sarà che a San Pietroburgo – meglio Leningrado – ci siamo scaldati di fronte alla fiamma eterna; sarà perché l’articolo 11 come la Resistenza ci sono stati inculcati a suon di interrogazioni fin dalle elementari e, adesso, è difficile estirparli come il ricordo del maiale squartato dell’Albero degli zoccoli… sarà… ma di fronte alla retorica di regime ci sorgono perniciosi dubbi.
E se la guerra non fosse iniziata il 24 febbraio 2022, ma il 23, quando il Presidente Zelensky dichiarava che l’Ucraina sarebbe entrata nella Nato? Il che significava porsi peggio delle Isole Salomone o di Cuba di fronte agli States. O ancora prima, nel 2014, quando i ʻcatalani’ dell’Ucraina decidevano che volevano un popolo/nazione e indicevano un referendum per autodeterminarsi?
E se la guerra fosse iniziata perché da anni Canada, UK e Stati Uniti armavano e addestravano gli ucraini (1) per riconquistare quel Donbass che produce il 20% del Pil ucraino e ha un sottosuolo ricco di materie prime?
E se non si fosse credibili quando si propongono iniziative ‘pacifiste’ proclamando di condannare l’attacco della Russia (senza mai domandarsi se non sia una guerra preventiva o, addirittura, la difesa di una parte sotto attacco da otto anni) e affermando che Putin ne “risponderà alla storia”, ma senza aggiungere: “così come Clinton e D’Alema, Bush Sr e Jr, Trump, Obama, Biden, Blair, Berlusconi, Andreotti, Colin Powell e… quasi l’intero parterre politico italiano, statunitense e inglese degli ultimi trent’anni, vivi o morti”?
E se quando si propone di paragonare il Presidente Zelensky con Cristo (figura che, come insegna il matematico Piergiorgio Odifreddi, vanta prove che sia esistito quanto “il Mahabharata o l’Iliade dimostrerebbero l’esistenza delle divinità indù o greche”), non si stia involontariamente insinuando che sia solo un’invenzione – ma degli States (né più né meno di qualsiasi santone, sciamano o guru di qualche setta che, di solito, gli Swat ʻsuicidano’ con democratici attacchi)?
E se quando si propone di paragonare sempre il succitato Presidente Zelensky (anche in prima serata su La7 nel serial che lo rese famoso, oltre che in diversi speciali agiografici e a ogni ora del giorno e della notte – tra un po’ anche a reti unificate come Conte ai tempi del lockdown o la Voce di Londra in V per Vendetta) con Gandhi, non si faccia confusione, dato che Ghandi promuoveva la non-violenza e non invocava certo ʻpiù armi’ o la ʻTerza guerra mondiale’, ma soprattutto sarebbe stato dalla parte del Donbass, ossia dell’autodeterminazione dei popoli?
E se quando la Germania vota per l’invio di armi pesanti all’Ucraina non stesse solo foraggiando il massacro di civili dato che, nelle stesse ore, su Kharkov le nostre ‘allegre Sturmtruppen ucraine’ usavano le nostre armi per colpire scuole e abitazioni, mentre a Odessa (come alla Azovstal per loro stessa ammissione) userebbero direttamente i civili come scudi umani?
E se avessimo abbastanza memoria da ricordarci l’affaire del missile Tochka-U “per i bambini” che ci fece inorridire in quanto russo e, invece, era ucraino – e ci domandassimo quante volte le nostre ‘allegre Strumtruppen ucraine’ ci mentono per rinfocolare la nostra russo-fobia?
E se ascoltassimo, oltre alle dichiarazioni degli abitanti di Bucha, giorni dopo il ritiro delle truppe russe, anche quelle sulla pagina Telegram di Maxim Grigoryev e dell’International Public Tribunal for Ukraine (https://t.me/grigoriev_maxim) per scoprire che i cittadini del Donbass potrebbero viversi questa guerra come una Liberazione – proprio dalle ‘allegre Strumtruppen ucraine’?
Esistono sempre diverse interpretazioni della medesima situazione e l’Italia, dai bombardamenti su Belgrado (leggasi genocidio), non è mai stata dalla parte dei giusti – solamente da quella degli statunitensi.
Ovviamente scherzavamo…
Come cantavano i 99 Posse oltre vent’anni fa:
(1) https://www.wsws.org/en/articles/2022/02/19/cauk-f19.html e https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-canada_indagini_sui_militari_dopo_le_accuse_di_addestramento_ai_neonazisti_ucraini/8_43829/
venerdì, 29 aprile 2022
In copertina: Foto di Сергей Ковалев da Pixabay.