23 aprile: doppia manifestazione a Viareggio e a Camp Darby
di Luciano Uggè
Nonostante il peso oppressivo del PD, varie realtà della società civile e del dissenso politico toscani hanno iniziato a mobilitarsi contro l’intervento italiano nella guerra in Ucraina, ribadendo un secco no alla logica della militarizzazione del territorio e dell’invio delle armi per risolvere il conflitto in atto.
Realtà che affermano anche pensieri in positivo, ossia un impegno reale della politica con investimenti nei settori sanità, welfare e istruzione ma anche un’arte che torni a ragionare sul presente lontano dalle logiche del mercato e del profitto.
Istanze e movimenti diversi che nascono non solamente sull’onda dell’ennesimo schiaffo dei partiti di Governo all’articolo 11 della Costituzione (siamo lo Stato europeo, insieme al Regno Unito, che maggiormente si è ‘distinto’ dalla Prima guerra del Golfo in avanti al fianco degli Stati Uniti in tutte le sue guerre), ma altresì dell’uso improprio dei fondi del PNRR, che dovrebbero servire a una trasformazione eco-compatibile della nostra economia e che, al contrario, saranno utilizzati per costruire una nuova base militare (per i carabinieri cinofili e i paracadutisti del Tuscania) scippando, letteralmente, 70 ettari del Parco Regionale di San Rossore alla comunità.
Mentre il Ministero della Salute continua a scaricare l’onere del Covid-19 sui cittadini, obbligandoli a un vaccino non immunizzante, invece di investire in cure e assistenza territoriale, la narrativa dei media mainstream è passata dal nemico no-vax o no gp a quella anti-russa: dall’inoculo all’elmetto, dalla multa di 100 euro (ricordiamo che l’Austria ha fatto dietrofront rispetto a multe fino a 3.600 euro) a una politica di riarmo che pretende non solamente di allargare la Nato, ma perfino di istituire un esercito europeo.
Come scrive Dada Boom: “La chiamata alle arti è imminente, pressante, essere artivist* oggi vuol dire prima di tutto prendere posizione contro la discriminazione, contro la guerra e contro lo stato di cose presenti!” La loro iniziativa si svolgerà sabato 23 aprile dalle ore 16.30 a Viareggio, nel parcheggio delle ex piscine comunali, zona SARS. In puro stile artivista, gli organizzatori precisano: “Porteremo tanti carrelli quanti ne serviranno ad accogliere tutta la vostra creatività sul tema; i carrelli della spesa – simbolo della vita distribuzione&stoccaggio che vorrebbero farci vivere – ospiteranno, invece, la nostra arte di protesta, la nostra critica a questa società. Basta con il produci, consuma, crepa. Saremo liberi come sempre di utilizzare qualsiasi materiale, forma, dimensione, mezzo, azione e parola ma in questa chiamata alle arti, da questa parte, sono banditi i colori e le bandiere di ognuno degli Stati che dimostra quotidianamente di non curarsi dei bisogni dei popoli. Sono 3 le parole che spingono l’umano verso la continua evoluzione: Rivoluzione, (Ǝ), LiberAzione”.
A Camp Darby, sempre il 23 aprile alle ore 15.00, l’appuntamento sarà davanti ai cancelli della base militare, sulla via Livornese. Gli organizzatori manifesteranno contro l’aumento delle spese militari e le politiche del Governo Draghi, l’allargamento di Camp Darby e la nuova base militare di Coltano, per la risoluzione diplomatica del conflitto in Ucraina e per un’informazione libera, per investimenti nell’istruzione e nella sanità pubbliche.
I movimenti politici e della società civile stanno tornando a farsi sentire, scendendo in piazza. Sono ancora frammentati e oscurati dai media mainstream ma, nelle prossime settimane, si capirà se è possibile ricostruire una nuova Resistenza dal basso.
venerdì, 22 aprile 2022
In copertina: immagine tratta dal Manifesto dell’iniziativa viareggina. Nel pezzo le locandine delle manifestazioni di Viareggio e di fronte a Camp Darby.