La Venezia del Nord
di Luciano Uggè e Simona Maria Frigerio
La Russia è un continente più che un Paese, dove si mischiano costumi e tradizioni, sapori e culture, storia e arti, aneddoti e fiabe, colori e profumi.
L’ex capitale degli zar, fondata da Pietro il Grande nel 1703, trabocca di edifici neoclassici e barocchi ʻpetrini’, affacciati sulla Neva e i suoi affluenti. La foce del fiume sul Mar Baltico dà luogo a un ambiente similare a quello veneziano, diviso tra terra ferma e una serie di isole. Nonostante i metalli pesanti abbiano reso il colore della Neva simile al piombo, quando riflettono il brillante sole agostano le sue acque si intonano all’azzurro dell’antico Convento Smolny. Edificato per ospitare Elisabetta – figlia di Pietro il Grande – ma la stessa, quando Ivan VI fu spodestato, invece di farsi suora di clausura ascese al trono e tornò a sollazzarsi con i suoi molti amori.
A progettare l’insieme di edifici religiosi, l’architetto italiano, naturalizzato russo, Francesco Bartolomeo Rastrelli – che ridisegnò altresì il Palazzo d’Inverno, dimora stagionale dei Romanov – che, a un certo punto, arrivò a contare 1.057 stanze. Oggi fa parte del Museo Statale Ermitage – che deve le sue origini al vezzo di Caterina la Grande di circondarsi, nel suo petit Ermitage, di opere d’arte che acquistava sui principali mercati europei.
La cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, situata all’interno dell’omonima fortezza, è stata progettata dall’architetto e urbanista del Canton Ticino, Domenico Trezzini, tra il 1712 e il 1733. A contraddistinguerla una guglia dorata alta ben 122,5 metri e uno stile sobrio e razionale, di carattere occidentale, denominato barocco petrino.
La chiesa, però, forse più caratteristica e indubbiamente più sfarzosa di San Pietroburgo è la Cattedrale della Risurrezione di Cristo, eretta tra il 1883 e il 1907. Costò 4,6 milioni di rubli, spesi anche per le ricchissime decorazioni. Spiccano i capitelli, dove le lastre di rame ricoperte di smalto colorato, se stese, ricoprirebbero una superficie di ben 1.000 metri quadrati.
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Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo -
Cattedrale della Risurrezione di Cristo
Tra le curiosità che possono notarsi, gironzolando tra fiumi e canali, si nota un tre alberi completamente attrezzato, il Mir (che, in russo, significa pace), utilizzato per l’addestramento alla vela. Bighellonando, è curioso il blocco di appartamenti decorati con forme geometriche colorate à la Piet Mondrian che compare, solitario, tra edifici peraltro anonimi.
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Il Mir, veliero a tre alberi -
Blocco di appartamenti in stile Mondrian
Da giardino di delizie a pantheon rivoluzionario, Campo di Marte ospita le sepolture di alcuni tra i combattenti della Rivoluzione d’Ottobre e della successiva guerra civile. Durante l’assedio della città, allora Leningrado, a opera delle truppe naziste, che durò dall’8 settembre 1941 al 27 gennaio 1944, la piazza fu trasformata in orto per sfamare una popolazione che riuscì a resistere per quasi 2 anni e 5 mesi – nonostante il sacrificio di forse due milioni di vite, tra militari e civili. Oggi ospita la fiamma eterna. Di fronte alla neoclassica Casa dei Soviet, a indicare la via, resta la statua di Vladimir Il’ič Ul’janov, per la storia Lenin.
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Fiamma eterna nel Campo di Marte -
Statua di Lenin di fronte alla Casa dei Soviet
Uno dei Palazzi più interessanti è lo Jusupov, di proprietà di Feliks Feliksovič – principe Jusupov, conte Sumarokov-Ėl’ston. L’aristocratico è noto soprattutto per aver partecipato al complotto per eliminare lo starec (che, in russo, significa monaco) Grigorij Rasputin. La dimora, nei cui sotterranei quest’ultimo fu assassinato il 17 dicembre 1916, sorge sul fiume Mojka. Palazzo e interni, completi del ricco arredamento originale, sono stati preservati e oggi sono adibiti a Museo. Da notare, il salottino rosa che dà su un bagno con vasca in marmo dello stesso colore, usato dalla figlia di Feliks. Di quest’ultima anche l’elegante camera da letto tappezzata in azzurro. Tra il barocco e il rococò, il teatro privato; lineare, la sala da biliardo; con balconata, la libreria, che ne raddoppia l’altezza.
Dalla Russia con amore.
venerdì, 25 marzo 2022
In copertina: Foto di TFourlive da Pixabay.
Nel pezzo: tutte le foto di Simona M. Frigerio e Luciano Uggè (vietata la riproduzione).