Ve ne ritrovate due!
di Simona Maria Frigerio
Nemmeno George Orwell avrebbe immaginato l’Italia che si è delineata in questi due anni: dispotica, coercitiva, dittatoriale e abitata da un popolo di imbelli come lo furono a suo tempo gli italiani che accettarono, subirono o addirittura furono conniventi col regime fascista.
Mentre l’Europa finalmente dichiarava la fine della pandemia e il ritorno alla normalità, il nostro Premier non eletto e il suo Governo di unità nazionale faticavano a non rinnovare lo stato d’emergenza oltre il 31 marzo, ‘concedendo con magnanimità’ il superamento della divisione delle regioni in colori di cui nessuno rammenta il significato (visto che i vaccinati fanno tutto e i non vaccinati sono murati vivi, indipendentemente dalla ‘sfumatura’).
Oltre a rinnegare il principio costituzionale di uguaglianza tra cittadini e turisti (che potranno fare qualsiasi cosa anche se non vaccinati: un’aberrazione che suscita disprezzo e, al contrario, non ha risvegliato nemmeno un minimo di rigurgito democratico) – ma non tra cittadini e migranti, tranquilli – e sebbene si sia accertato che il vaccino non immunizza (e i trivaccinati si contagiano e possono persino morire), se non si prosegue con le attuali politiche coercitive cosa ce ne faremo delle dosi che Report denunciava essere state acquistate e che toccherebbero i 350 milioni? Anche tenendo conto che circa 53 milioni sono AstraZeneca e J&J e saranno ‘donate’ al Covax – della serie: ciò che potrebbe nuocere a noi, possiamo ‘rifilare’ all’Africa (https://www.rai.it/dl/doc/2021/10/25/1635187785598_RISPOSTA%20STRUTTURA%20COMMISSARIALE.pdf) – i conti non tornano.
Ma adesso non vi è più da temere che si ristabilisca una parvenza democratica. Unico Paese al mondo, l’Italia è dal 28 febbraio 2022, in doppio stato d’emergenza (e, anche quando cesserà quello sanitario, continuerà quello relativo alla guerra in Ucraina, addirittura fino al 31 dicembre 2022).
Nonostante la nostra Costituzione proclami all’Articolo 11: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”; il nostro Paese invece di porsi – come ha fatto la Cina o persino la Turchia, precludendo l’accesso al Mar Nero a tutte le navi da guerra – quale mediatore diplomatico tra le parti contendenti, avrebbe deciso di inviare alle forze ucraine “missili Stinger, Spike, mitragliatrici Browning ed Mg, e relative munizioni”, non solamente abdicando a un ruolo super partes ma intervenendo direttamente e in maniera anticostituzionale.
Contrariamente a quanto si dovrebbe fare: ossia vietare il rifornimento di armi verso tutti i contendenti, l’Europa e l’Italia entrano effettivamente in guerra al grido di “Siamo tutti ucraini” (ma quando l’Iraq fu invaso dagli Sates, non ricordiamo un: “Siamo tutti iracheni”). L’Unione Europea, del resto, come la stessa Nato, non si sono posti da subito quali mediatori tra i contendenti – la Russia che pretende sicurezza (come gli States della crisi con Cuba) e l’Ucraina che vuole un avvicinamento anche militare all’Europa e alla Nato. Hanno mandato messaggi contraddittori, esacerbando i toni, imponendo ulteriori sanzioni, tifando come se si fosse in uno stadio invece che sul palcoscenico della storia e non contribuendo in alcun modo (tranne una tardiva dichiarazione tedesca che l’entrata dell’Ucraina nella Nato non sarebbe stata in agenda) a trovare una soluzione pacifica e condivisibile da entrambe le parti.
Fa specie che si sia tanto sensibili nei confronti dei non-umani: “La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali” (all’articolo 9 della Costituzione con le ultime modifiche) e però si ritenga accettabile fornire armi offensive a una fazione in conflitto – a meno di non considerare i russi… ‘meno umani’.
Benvenuti nell’era dello Stato d’emergenza perenne.
SPECIALE – Mercoledì, 2 marzo 2022
In copertina: Foto di Kevin Snyman da Pixabay.