La lotta adesso è tra la capacità di Omicron di mettere fine alla pandemia e la capacità dei governi di prolungarla quanto possibile (Andrea Zhok*)
di Simona Maria Frigerio
Chiudiamo l’anno con l’ennesimo decreto legge dello Stato d’emergenza perenne, datato 29 dicembre, che azzera totalmente le libertà civli di alcuni milioni di italiani, quelli che in questi mesi sono stati bollati come ʻintegralisti’ o ʻignoranti’, e additati al pubblico ludibrio con un termine che dovrebbe equivalere ad ‘autodeterminazione riguardo al proprio corpo’ ed è, al contrario, diventato sinonimo di ignominia: ‘no-vax’ o ‘no Green Pass’.
Mentre oggi, 31 dicembre, Il Tirreno – con piglio terroristico – titola a lettere cubitali: “Solo vaccinati al lavoro”, in quella che dovrebbe essere una Repubblica democratica fondata sul lavoro, e quando ormai tutti si sono accorti che i vaccinati si contagiano e contagiano tanto quanto i non vaccinati (tranne, forse, i sindacati che hanno completamente abdicato al loro ruolo sociale e politico). Ma l’accanimento contro una parte della popolazione, non temete che lo sconteremo tutti e tutte – perché arriverà anche il turno di noi vaccinati.
Come nella migliore narrazione manzoniana il potere ha scaricato le colpe della propria inefficacia e inefficienza sugli untori di turno, rinfocolando il gusto italico per le partigianerie e le divisioni e riandando al motto per antonomasia di qualsiasi potere dispotico, divide et impera.
Mentre in tutte le case ci accorgiamo che i vaccinati, purtroppo, si ammalano e anche gravemente, convinti dalla fede messianica nel vaccino di appartenere alla società dei san(t)i, e rifiutando il tampone (anzi, grazie al nuovo decreto, se con il booster o vaccinati da meno di quattro mesi, non dovremo nemmeno stare in quarantena precauzionale), la politica conta sul fatto che la Omicron si comporti, in Italia, come ha fatto in Sud Africa. Nel qual caso la curva dei contagi invertirà la propria tendenza a breve e i poteri forti potranno ribadire che i due vaccini (Pfizer e Moderna, perché gli altri due altrettanto salvifici per l’Occidente, protezionista nella selezione ma liberista nella garanzia dei brevetti, sono stati messi da parte dopo i problemi di trombosi e trombocitopenie) sono efficaci e che il lockdown dei no-vax ha salvato l’Italia.
Per quanto tempo ancora gli italiani ci crederanno?
I dati che emergono – cifre non retorica – dicono altro.
Dicono che la curva dei morti non ha seguito quella dei contagiati in Sud Africa (almeno finora). Ovviamente la popolazione in Sud Africa ha un’età media inferiore a quella italiana – ma qui nasce il primo paradosso, confermandosi la tesi che i giovani non rischiano con il Covid e, quindi, perché vaccinarli? Non solo. Alcuni hanno tentato di addurre che la vaccinazione della popolazione abbia giocato un ruolo importante. Ma il Sud Africa (https://ourworldindata.org/coronavirus) ha vaccinato intelligentemente solo il 26,6% della popolazione – ovviamente le persone a rischio di sviluppare la malattia in maniera grave, ossia anziani e persone con co-morbilità. I numeri della medesima fonte ci dicono altresì che la curva dei nuovi positivi a causa della Omicron è salita (ma sta ridiscendendo) a livelli mai riscontrati prima, nel giro di poco più di un mese, mentre la curva della mortalità ha avuto un andamento piuttosto stabile (senza alcuna impennata). Questo a oggi, 31 dicembre 2021. Noi citiamo i dati – e non vogliamo fare previsioni come le maghe del Governo o i colleghi del terrorismo mediatico.
Il Regno Unito (worldometers.info) nonostante i nuovi positivi, il 29 dicembre, fossero 183.037 in un solo giorno e il totale dei casi attivi 2.182.276, registrava solo 57 morti (un quarto di quanti riscontrati solamente a metà novembre, quando era ancora prevalente la Delta), mentre i casi gravi (che possiamo interpretare come in terapia intensiva) raggiungevano le 842 unità. Queste cifre confermano chiaramente che nel Paese occidentale dove la Omicron è ormai la variante dominante, la narrazione pare diversa da quanto addotto dal potere e dalla stampa.
In Italia (fonte ISS/Bollettino aggiornato al 21 dicembre https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Bollettino-sorveglianza-integrata-COVID-19_21-dicembre-2021.pdf) a fronte di 887 non vaccinati, ricoverati in terapia intensiva dal 05/11/2021 al 05/12/2021, i morti sono stati 839 – dal 28/10/2021 al 28/11/2021. Fa specie che, invece, tra i vaccinati di tutte le tipologie, i ricoverati in terapia intensiva fossero 492 (in pari periodo) mentre i morti 1.159. Perché i vaccinati non passano dalla terapia intensiva prima di morire? Vi è una sottovalutazione dei loro sintomi in quanto vaccinati? Se ne accorgono troppo tardi? Non fanno prontamente un tampone molecolare (che adesso sembra ancor più una chimera) e, nel caso di co-morbilità, non riescono ad accedere ai monoclonali o ad altra terapia adatta? Dubbi e misteri dell’Italia dei muri di gomma.
Fa specie anche un altro dato. E per par condicio citeremo come fonte: https://www.ilgiornale.it/news/salute/cure-domiciliari-ira-dei-medici-esposti-procura-contro-1997922.html. Le cure domiciliari continuano a essere sottovalutate dal Ministro Speranza, quello stesso Ministro che sconsigliava di fare autopsie e che sosteneva l’utilizzo di Astrazeneca ancora il 15 aprile (https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2021/04/15/speranza-in-aula-camera-aggiornamento-campagna-vaccinale_c92173a8-0235-42ed-97a1-9b45a7424a11.html), quando la Germania aveva già avvertito del rischio trombosi in data 19 marzo.
Ma se non si potrà far vaccinare quell’ultimo esiguo numero di persone, che si batte per scegliere come disporre del proprio corpo (visto anche che parrebbe che Omicron buchi i vaccini Pfizer e Moderna, sviluppati del resto due anni fa contro la variante Alpha), il Ministro Speranza avrà buon gioco a utilizzare le scorte dei 200 milioni di vaccini già opzionati in primavera (a fronte di una popolazione di 60 milioni di italiani), grazie alla platea dei bambini e dei giovani – che, dati Ema alla mano, hanno rischio 0 di mortalità fino a 29 anni.
Dal Vietnam, però, Paese che ha prodotto uno tra i primi studi che dimostravano come i vaccinati potessero contagiarsi ed essere contagiosi (https://www.thelancet.com/journals/eclinm/article/PIIS2589-5370(21)00423-5/fulltext), adesso arriva la notizia dei decessi di giovani tra i 12 e i 17 anni a causa della vaccinazione (https://vietnaminsider.vn/another-vietnamese-students-died-after-getting-pfizer-vaccine/). E questo potrebbe rompere le uova nel paniere, se gli italiani tenessero a informarsi.
La strategia della tensione come mezzo per garantirsi il potere
Il 12 dicembre 1969 esplodeva la bomba di Piazza Fontana. Da quel giorno (che abbiamo ricordato in un recente articolo: https://www.inthenet.eu/2021/12/24/valpreda-pinelli-e-la-stampa-accreditata/), grazie a un’informazione in gran parte asservita ai diktat del potere e alla fattiva collaborazione di una parte dei servizi segreti e di una parte delle forze dell’ordine, si costruì la strategia della tensione per stroncare istanze che non definiremo comuniste, bensì di redistribuzione della ricchezza e di conquista dei diritti da parte dei lavoratori, ma anche a livello di società e di individui.
Il potere divise l’Italia in buoni e cattivi e si giovò delle leggi speciali. Creò un clima di caccia alle streghe e Sbatti il mostro in prima pagina divenne il mantra del giornalismo nostrano. Ci ricascheremo? Chi farà quella contro-informazione puntuale che, sebbene non sia riuscita a ribaltare falsi credi e a dare giustizia, ad esempio, alla famiglia di Giuseppe Pinelli, ha almeno intralciato le magnifiche sorti e progressive di un potere coercitivo – quello stesso che, oggi, con i super GP mostra di calpestare non solamente i diritti di una fetta di cittadinanza che paga le tasse ed è parte di questo Stato, ma che non ammette di avere sbagliato tutto – o quasi.
Un potere che non può permettersi di ammettere i tanti, troppi errori (non ultimo, l’ennesima inutile chiusura dei voli con il Sud Africa) perché perderebbe proprio la sua ragion d’essere: abbassare l’asticella dei diritti di lavoratori e lavoratrici, e le libertà degli individui. Deve riuscire a inculcare l’idea della propria onnipotenza, giustificandola con il terrore. Ieri delle bombe, oggi di un virus.
Un potere che si ostina a non fare le uniche cose che servirebbero per bloccare l’epidemia, in questo momento. Garantire tamponi gratis per tutte e tutti – vaccinati o meno – e investire in sanità.
Perché il secondo grande paradosso è continuare a blaterare del collasso del sistema sanitario quando nessuno impedisce al Governo Draghi, invece di sprecare ben 7 miliardi con un taglio delle tasse fasullo (che, notiamo, non redistribuirà nemmeno un Euro nelle tasche dei più poveri, ossia dei redditi fino a 15.000 Euro l’anno; 4 Euro mensili a chi guadagna tra 15.000 e 17.500 Euro; 8 euro mensili a chi guadagna da 17.500 a 20.000 Euro, e così via: un oltraggio), avrebbe potuto e dovuto aumentare i posti letto negli ospedali, nelle terapie intensive, assumere medici e infermieri, approvare finalmente l’uso di cure domiciliari e, se ancora si parlerà di variante Delta, dei monoclonali. Specifichiamo che, primi studi alla mano, per la Omicron – che darebbe sintomi simili a quelli della comune influenza – questi ultimi non servirebbero e, comunque, pare ne funzionino solamente due (e, da qui, la necessità di capire prontamente cosa abbia infettato gli italiani con co-morbilità).
Questo Governo dell’Europa della grande finanza, delle Case farmaceutiche, delle banche e dei monopoli come sopravviverebbe senza lo Stato d’emergenza? E il Sindacato che plaude all’obbligo vaccinale per i lavoratori e le lavoratrici e nemmeno si batte per i tamponi gratuiti, dov’è? Dove sono i colleghi e le colleghe che non leggono le veline governativa ma, come recita il nostro codice deontologico, esercitano il ruolo di mediatore e, quindi, analizzano i fatti, si impegnano in inchieste, denunciano le storture e il potere quando è nudo?
* filosofo e professore all’Università degli Studi di Milano)
venerdì, 31 dicembre 2021
In copertina: Foto di Jplenio da Pixabay.