Caronte | ad astratti furori, Algo-Ritmi, Domino
di Simona Maria Frigerio e Luciano Uggè
Un assolo e una coppia di passi a due per il sabato sera teatrale a Firenze.
Si inizia con Caronte | ad astratti furori di Stellario Di Blasi con Paola Valenti in scena – in cui, al traghettatore, rimandano le quattro anime sulle sponde (leggasi quattro spettatori invitati a sedere sul palco in spazi delimitati dai neon); il rumore di acque e la pertica che compare a un certo punto sul palco. Per il resto potremmo essere di fronte a qualsiasi personaggio o narrazione. Il gesto è svuotato di senso come ormai accade quasi sempre nella cosiddetta danza contemporanea. Nessun legame nemmeno tra Valenti/Caronte e gli spettatori/anime: anzi, è Caronte a lasciare il proprio soprabito a un’anima. Sfugge il senso dell’intera operazione.
Passiamo all’ultima proposta della serata – ci concentreremo poi su Algo-Ritmi. Domino,
ideazione di Tommaso Serratore – che lo porta in scena insieme a Sara Sguotti – è costruito in buona parte da un susseguirsi di brevissimi divertissement mimici. Costumi e fumo bianco rimandano a due nuvolette giocose che s’incontrano, scontrano, rincorrono, scomparendo o ricomparendo in un cielo assolato. A un certo punto, però, la trama devia: voci distorte raccontano di ‘incontri ravvicinati del terzo tipo’ e, da questo momento, la narrazione perde ritmo e consistenza. Siamo di fronte a enormi peluche sfrangiati – tipo il cugino Itt della Famiglia Addams (in versione bianca) – che si rotolano a terra e poi si lasciano andare a una serie di gesti a vuoto – simil sfilata (come accade sempre più spesso sui palchi italiani) – in attesa dell’arrivo di una spessa coltre di fumo bianco che avvolge palco e parte della platea. Anche in questo caso, sfugge il senso dell’intera operazione.
Centrale, Algo-Ritmi di Leonardo Diana, con lo stesso e Isabella Giustina in un passo a due preciso come un metronomo, narrativamente coerente, con un climax nel quale emerge l’espressività di Giustina all’interno di un continuum serrato e senza sbavature. I diversi strati di cui si compone il pezzo traslano il racconto delle relazioni umane in un susseguirsi ritmico di vuoti e pieni, come nelle sculture di Fausto Melotti (su cui torneremo), come nei tasti del pianoforte, come tra le luci e le ombre delle sculture greche.
Il light designing asseconda il gioco ritmico puntualmente, come le scelte sonore e musicali, ma ci si domanda cosa potrebbe diventare questo passo a due con l’apporto anche di una scenografia adeguata – come abbiamo visto recentemente con aSH in cui il fondale/Shiva di Aurélien Bory dialogava con la danzatrice indiana Shantala Shivalingappa. Qui potremmo immaginare una delle sculture ritmiche di Melotti dialogare con Diana e Giustina e, del resto, ricordiamo ancora con piacere Egon – Introspettiva da Klimt a Schiele (coreografia sempre di Leonardo Diana, che si avvaleva del
videodesign e projection mapping di PROFORMA e del light designing del medesimo Gabriele Termine), in grado di fondere i diversi linguaggi della nuova scenotecnica intermediale con una narrazione coerente e una gestualità altamente significante – soprattutto quando Diana prendeva la scena.
La considerazione a margine è che si producano troppa danza e troppo teatro. La bulimia del settore non aiuta né il reale bisogno creativo dell’artista, né supporta adeguatamente lavori che hanno le potenzialità per dispiegarsi, né la longevità di spettacoli che hanno le carte in regola per girare e a lungo.
Gli spettacoli sono andati in scena:
Teatro Cantiere Florida
via Pisana, 111/R – Firenze
sabato 20 novembre 2021, ore 21.00
Caronte | ad astratti furori
di Stellario Di Blasi
con Paola Valenti
produzione Versiliadanza
con il sostegno di MiC, Regione Toscana, Comune di Firenze
si ringrazia Teatro Arte Balletto di Pistoia diretto da Eleonora Di Miele e Luca Ferrante, Opus Ballet, Teatro Cantiere Florida
a seguire:
Algo-Ritmi
di Leonardo Diana
con Isabella Giustina e Leonardo Diana
musiche Rolando Cappanera, Raime, Apparat
disegno luci Gabriele Termine
produzione Versiliadanza
con il sostegno di MiC, Regione Toscana, Comune di Firenze
e con il sostegno per le residenze di PARC Performing Arts Research Centre e Teatro Cantiere Florida
a seguire:
Domino
ideazione Tommaso Serratore
danza Sara Sguotti, Tommaso Serratore
luci Eleonora Diana
musica Gabriele Ottino
coproduzione Perypezye Urbane, Versiliadanza
con il sostegno di Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni e Fondazione CR Firenze – Bando Abitante 2021
si ringrazia MCF Belfioredanza, Teatro Florida
Venerdì, 17 dicembre 2021
In copertina: Algo-Ritmi di e con Leonardo Diana e con Isabella Giustina (fotografia gentilmente fornita dall’Ufficio stampa del Teatro Cantiere Florida).