Binario unico
di Simona Maria Frigerio e Luciano Uggè
Era il 1977 quando Gino Bramieri pubblicava Vi racconto 400 barzellette; 42 anni dopo Ascanio Celestini replica e, nel 2021, dopo un crisi pandemica che avrebbe dovuto sollecitare anche una certa creatività artistica (come il riuscito Panico ma rosa di e con Alessandro Benvenuti, https://www.inthenet.eu/2020/09/11/panico-ma-rosa-dal-diario-di-un-non-intubabile/) riecco alcuni vecchi cavalli di battaglia del comico romano – che spazia tra suore peccatrici e il Padre Santo; il buon Pinelli – ferroviere anarchico figlio di ferroviere, che non volò in alto bensì dritto sul marciapiede della Questura di Milano; e gli ormai inflazionati bambini di Auschwitz (mai quelli palestinesi nel lager a cielo aperto di Gaza, dove gli aguzzini sono i nipoti delle vittime di un tempo, e argomento per il quale consigliamo https://www.graduateinstitute.ch/sites/internet/files/2020-05/Book%20PALESTINESI%2001-2020.pdf).
Nella regione, la Toscana, dove il binario unico è ancora una realtà con conseguenti ritardi, disservizi, treni soppressi all’ultimo minuto e viaggi di ore per percorrere una manciata di chilometri, è proprio una stazione di questo tipo a fare da cornice alla commistione, targata Celestini, tra parabole ormai datate (che hanno fatto la fortuna televisiva dell’autore/attore) e barzellette intrise di veteri luoghi comuni fuori moda che, in fondo, inficiano il portato delle prime e appesantiscono la godibilità greve delle seconde.
Ci immaginavamo almeno qualche zampata di quell’arguta ironia che Ascanio Celestini aveva dimostrato nell’aprile 2020 con una delle sue parabole video, che aveva fatto il giro dei social sul ‘coronavirus che viaggiava in business class’; e, invece, ritroviamo il solito armamentario di carabinieri (magari pensare che dopo il 20 luglio 2001 nessuno può più riderne?), culi, peccatrici, galline galli e uova, ‘mazze’, soldati e preti mangioni. Quel campionario che non aiuta a sradicare una certa mentalità e, al contrario, alimenta una certa forma mentis che, a sua volta, avalla pregiudizi, discriminazioni e violenze (come raccontato nello spettacolo Rebota, Rebota en tu cara explota di Agnés Mateus e Quim Tarrida, recensito dalla collega Fiorenza Sammartino in https://teatro.persinsala.it/rebota-rebota-en-tu-cara-explota-festival-de-almada/62383/).
Niente di nuovo sotto il cielo teatrale a pochi giorni dall’introduzione del green pass, che sancirà la discriminazione all’accesso alla vita sociale tra vaccinati e non (visto anche il costo di un tampone).
Lo spettacolo è andato in scena:
venerdì 30 luglio 2021, ore 21.30
Piazza del Giglio
Barzellette
di e con Ascanio Celestini
musiche eseguite dal vivo di Gianluca Casadei
produzione Mismaonda creazioni live
Venerdì, 20 agosto 2021
In copertina: Immagine di copertina del libro Barzellette, ©Riccardo Mannelli (Ed. Einaudi – Stile Libero)