Some data and a short interview to Cecilia Seaward from N.Y. / Qualche dato e una breve intervista a Cecilia Seaward da New York
by/di Simona Maria Frigerio (Translation into Italian at the bottom of the page)
Cecilia Seaward is an independent performing artist and filmmaker living in upstate New York. We have asked her a few questions on the situation in the U.S. after one year of stop due to the coronavirus. But, first of all, some data.
In the States, the Motion Picture Association estimates that the film and Tv industry directly employs 892,000 people and, among related industries, 72,000 people work for theater companies and 210,000 for amusement parks – of which “about 150,000 are employed in frontline capacities like food service, ride operations, security and janitorial service” (as Variety wrote in April 2020). The same online magazine added: “The vast majority of them are now on furlough. In sum, several hundred thousand people in the entertainment business, broadly defined, have likely lost their jobs since the first week of March – many times more than lost their jobs in the Great Recession”.
As for unemployment, we have to keep in mind that the simple inability to release major movies in China (where theaters were closed just for a couple of months last year), caused a loss of 2.15 billion U.S. dollars in box office revenue. Theme parks are also an important source of income for the entertainment industry. In the year 2020, The Walt Disney Company’s parks and resorts segment – in the US but also in Shanghai, Hong Kong and Paris – generated a total revenue of 16.5 billion U.S. dollars with a decrease of around 10 billion from the year before (because of the coronavirus).
If the situation was tough enough after a month (as Variety wrote), what has happened in the following 14 months, taking into account the fact that in April 2020, CNBC stated: “roughly 16 million people applied for benefits in the last three weeks – about 10% of the workforce and nearly double the 8.7 million claims filed during the entire Great Recession”?
In August 2020, former President Donald Trump extended unemployment benefits. Maybe people, in Europe (because of the propaganda used in media to further Joe Biden), don’t know it but if the average jobless American received about 378 U.S. dollars per week before the pandemic, under the Coronavirus Relief Bill the weekly payment was lifted up to 800/1,200 U.S. dollars per week (for up to 26 weeks). Many relief packages were signed during 2020, and still at mid-February 2021, according to the Labor Department, more than 18 million Americans were collecting benefits. In the same period, data say that long-term unemployment in the US is increasing and 41.5% of unemployed workers have been out of work for 6 months or more.
In any case, most theaters, concert halls and cinemas were shuttered for a year or more and television and film production halted for months. Many experts believe streaming is the future of entertainment and, in December 2020, Warner Bros. decided it would release all 2021 films simultaneously in cinemas and on HBO Max. The choice of streaming, in all cases, collides with the trend of the past decade towards 3D blockbusters where acoustic and visual performance is so important.
But months have passed since Covid-19 outbreak and we have started asking ourselves what was happening to performers – for this reason we’ve written a few question to Cecilia Seaward.
With Covid-19 did you have to stop working?
Cecilia Seaward: «Yes, I was unemployed for several months in 2020. In addition to film and performing work coming to a halt, my other work stopped as well because everything I was doing was in-person work. I supplement my income by working events, sales, and other administrative work where I interact with people face to face. All of this stopped for several months».
Actors could go on working inside theaters even if they couldn’t open to the public?
C. S.: «I have been working online only, creating videos for social media and connecting with an audience that way. I also arranged some short film projects with a small crew during 2020 that involved in-person work. In New York State, larger film shoots resumed at the end of the summer last year but theater work has not yet fully returned. I think it is set to return by May 15th, 2021».
How’s the economic situation in your country?
C. S.: «It seems to be rebounding slowly but we have seen huge job losses across several industries. The tourism industry, restaurant industry, and the performing arts all suffered greatly during the pandemic. The rebuilding will not happen overnight».
Are people still frightened by Covid-19 or are they resuming their normal life?
C. S.: «The vaccination rate in New York State is pretty good therefore the fear seems to be going away. With the new variants of the virus spreading, however, it is unclear whether we truly are as immune as we think we are».
Friday, May 14, 2021
On the cover: New York City, skyline. Photo by Michael Pewny from Pixabay.
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Testo in Italiano
Traduzione di Simona Maria Frigerio
Cecilia Seaward è un’artista freelance e una filmmaker che vive a nord di New York. Le abbiamo porto qualche domande sull’attuale situazione negli Stati Uniti a un anno dal blocco delle attività performative a causa della pandemia. Ma, prima delle sue risposte, qualche dato.
Negli US, la Motion Picture Association stima che l’industria cinematografica e televisiva impieghi direttamente 892 mila persone, mentre i lavoratori dell’indotto sarebbero 72 mila per quanto riguarda le compagnie teatrali e 210.000 quelli nei parchi divertimento – di cui “circa 150 mila sono impiegati in attività di supporto come la ristorazione, l’organizzazione di spostamenti e viaggi, la sicurezza e i servizi di pulizie” (come ha scritto Variety nell’aprile del 2020). La stessa rivista online aggiungeva: “la maggioranza tra loro è in permesso. In breve, diverse centinaia di migliaia di persone nel settore dell’intrattenimento, definito nel senso più ampio, hanno perso il lavoro la prima settimana di marzo – molti di più di quelli che sono rimasti privi di occupazione durante la Grande Recessione [tra il 2007 e il 2013, n.d.t.]”.
Per quanto concerne il tema della disoccupazione, va tenuto a mente che la semplice impossibilità di distribuire i film in Cina (dove i cinema sono rimasti chiusi solo per un paio di mesi l’anno scorso), ha causato una perdita nelle entrate al botteghino pari a 2,15 miliardi di dollari. I parchi tematici sono un’altra importante risorsa economica per l’industria dell’intrattenimento. Nel corso del 2020, il comparto, che comprende anche i resort, della Walt Disney – negli Stati Uniti ma altresì a Shanghai, Hong Kong e Parigi – ha registrato un fatturato pari a 16,5 miliardi di dollari con una perdita di circa 10 miliardi rispetto all’anno precedente (a causa del coronavirus).
Se la situazione, quindi, era difficile già dopo un mese (come denunciato da Variety), cosa può essere accaduto negli ultimi 14 mesi, tenendo in considerazione il fatto che ad aprile 2020, CNBCriportava: “all’incirca 16 milioni di persone hanno fatto domanda di sussidio nelle ultime tre settimane – circa il 10% della forza lavoro e quasi il doppio delle 8,7 milioni di richieste presentate durante l’intero periodo della Grande Recessione”?
Nell’agosto 2020, l’ex Presidente Donald Trump aveva esteso il sussidio di disoccupazione. Molte persone, in Europa (a causa della propaganda dei media a favore di Joe Biden), non ne sono venute a conoscenza ma se un disoccupato statunitense medio riceveva circa 378 dollari a settimana prima della pandemia, con il Coronavirus Relief Bill l’assegno settimanale è stato elevato a 800/1.200 dollari (percepibili per un massimo di 26 settimane). Molti pacchetti di incentivi sono stati firmati nel corso del 2020, e ancora a metà febbraio di quest’anno, secondo il Dipartimento del Lavoro, oltre 18 milioni di statunitensi ricevevano sussidi. Nello stesso periodo, i dati dimostrano come la disoccupazione a lungo termine stia aumentando negli States e il 41,5% dei disoccupati sia rimasto senza lavoro per sei mesi e oltre.
In ogni caso, la maggior parte dei teatri, delle sale da concerto e dei cinema sono rimasti chiusi per un anno e oltre e le produzioni televisive e cinematografiche hanno subito un arresto di mesi. Molti esperti credono che lo streaming sia il futuro dell’intrattenimento e, a dicembre 2020, Warner Bros. ha deciso di distribuire tutti i film del 2021 simultaneamente nelle sale cinematografiche e su HBO Max. La scelta dello streaming, però, si scontra con la tendenza dell’ultima decade di produrre film ad alto budget in 3D dove la resa acustica e visiva è di grande importanza.
Sono ormai trascorsi mesi dall’insorgenza della pandemia e abbiamo cominciato a chiederci che cosa stesse accadendo nelle ultime settimane ai performer – per questa ragione abbiamo posto qualche domanda a Cecilia Seaward.
A causa del Covid-19 ha dovuto sospendere il lavoro?
Cecilia Seaward: «Sì, sono stata disoccupata per diversi mesi nel 2020. Oltre allo stop delle attività come performer e filmmaker, il resto delle mie attività sono state interrottedato che qualsiasi cosa facessi era in presenza. Io integro il mio reddito partecipando a eventi, nel campo delle vendite e in attività amministrative dove interagisco con le persone faccia a faccia. Tutto questo è stato bloccato per diversi mesi».
Gli attori teatrali hanno continuato a lavorare dietro le quinte anche se le strutture non potevano aprire al pubblico?
C. S.: «Io ho lavorato solamente online, creando video per i social media e collegandomi con gli spettatori attraverso questi mezzi. Sono anche riuscita a organizzare alcuni progetti per dei cortometraggi con una piccola troupe nel corso del 2020 – il che ha comportato un lavoro in presenza. Nello stato di New York, le riprese dei film importanti sono ricominciate alla fine dell’estate scorsa ma il lavoro in teatro non è ancora tornato a pieno regime. Penso che dovrebbe ripartire entro il 15 maggio».
Com’è la situazione economica nel Paese?
C. S.: «sembra vi sia una lenta ripresa ma abbiamo registrato enormi perdite di lavoro in diversi settori industriali. Quello turistico, la ristorazione e le arti performative hanno sofferto enormemente nel corso della pandemia. Non ci rifaremo da un giorno all’altro».
Le persone sono tuttora spaventate dal Covid-19 o stanno tornando a una vita normale?
C. S.: «Il tasso di vaccinazioni nello Stato di New York State è abbastanza buono e, di conseguenza, la paura sembra che stia scomparendo. Ma con le nuove varianti del virus che si stanno diffondendo non è chiaro se siamo così immuni come crediamo».
Venerdì, 14 maggio 2021
In copertina: New York City, skyline. Foto di Michael Pewny da Pixabay.